Un inverno particolare

La preghiera dei naviganti, guida tutti i marinai nelle serate passate a scrutare il cielo e a trarne insegnamento.

Cathy Lesurf


Orion’s Belt – Folk Studio A e Orchestra

È Domenica mattina e ho dato il via a un nuovo progetto, sperando di poterlo portare avanti (le cose si stanno già complicando, e non a causa mia).
Son partita al mattino presto, sola, immersa in un paesaggio fantastico, l’alba aveva lasciato una striscia color pesca che sfumava in un limpido azzurro. Sopra i campi, a proteggerli una fitta e bassa cortina di nebbia. Più che reale sembrava una cartolina, di quelle artistiche, tanto era bello.

È incredibile come certi uomini chiusi nel loro egoismo non riescano a concepire che una donna possa finalmente decidere di fare qualcosa per se stessa, anzichè pensare sempre agli altri. Che poi alla fin fine tutto andrà a beneficio di tutti, perchè ciò che cerchiamo di migliorare inevitabilmente si rifletterà anche su chi ci sta intorno. La sensazione che stai sfuggendo al loro controllo, fa scatenare una forma di gelosia malata.
Nel tempo, senza che te ne accorgessi, si è innescato il predominio del loro volere su ciò che tu sei e sui tuoi desideri, tutto ciò che ti riguarda è divenuto superfluo, ciò di cui (e questo lo han deciso loro) puoi fare benissimo a meno. Uomini che ti umiliano, soprattutto quando sei con altre persone, per rinforzare il proprio ego, per sentirsi importanti, per far sentire che “loro contano…” come se ciò potesse accrescere la loro autostima. In realtà, che ne siano coscienti o no, questo falso orgoglio si mescola ai sensi di colpa, complicando ulteriormente le cose perchè scatta un senso di vendetta: “te la farò pagare cara…” Sì, perchè TU che sei DONNA non puoi permetterti di destabilizzare il loro mondo, fatto su misura.
Uomini che… “non mi cambierai mai!“ e chi ne ha mai avuto l’intenzione?? Uomini che più vanno avanti con l’età e più sono involutivi, oppressi e compressi dalla paranoia del tempo che passa e da un corpo che comincia a fartelo vedere, e ricordare. Una mente che non è mai cresciuta veramente, ancorata ai parapiglia che da ragazzini scatenavano quel senso d’impotenza e di rabbia…

Una giornata magnifica. Stanca da morire, alle dieci di sera già stavo dormendo.
Ma, un passo indietro…

Al ritorno, nel pomeriggio dopo un breve spuntino, via a camminare! Non si poteva non approfittare della splendida giornata che, benchè sia solo gennaio, è decisamente primaverile. Conversando con un’amica attraverso viottoli di campagna e strade asfaltate, senza rendercene conto, abbiamo camminato per più di due ore a passo svelto.

Quello di cui mi rendo conto sempre più spesso è di essere cresciuta in una famiglia sana, in cui il denaro ha la sua importanza relativa, vista solo in funzione del miglioramento della qualità di vita e non in funzione dell’accumulare. Ciò che mi ha sempre guidato è la contentezza di vivere con quel tanto che basta a realizzare qualche mio desiderio, qualche sogno nel cassetto che merita di essere vissuto appieno. Per cui delle proteste e della rabbia di chi non crede in me me ne frego altamente, me le metto sotto i tacchi e vado avanti per la mia strada, il mio obiettivo è quello di ritornare autonoma. Non voglio più sentirmi dire “sei una mantenuta”. Fuck!

E parlando, ci siamo rese conto che c’è un sacco di gente attaccata al denaro e ai propri averi, che non ha per nulla a cuore la pace e l’armonia nella propria famiglia. Così a una certa età o in determinate condizioni, anzichè pensare a “sistemare le cose”, lasciano che dopo la loro morte gli eredi si scannino per accaparrarsi quel che gli spetta, “a chi tocca rifare il tetto della casa condivisa? Chi pagherà le tasse e su che cosa? A chi va l’automobile che nessuno userà?…”, poi quando ci si mettono di mezzo nuore e generi… si salvi chi può… Per fortuna, personalmente non ho di questi problemi e non invidio proprio chi li vive.


Ghosts Of Cape Horn – Folk Studio A

Le giornate si sono allungate un bel po’ “…a la veceta un’oreta” si usa dire e tornando a casa ho colto piacevolmente il profumo del calicanto.

Calicanto

Del fiore d’inverno
è il primo profumo
che solletica le nari
e rende l’anime leggere.
Centro rosso su giallo,
corolle sul nudo legno
spuntate quasi per magia:
comincia il lungo addio
al tempo ingrato,
raccolto nel sospiro
che domanda primavera.

di Maurizio Cortese

Questa pianta è poco conosciuta qui in pianura, mentre in collina è presente in molti giardini. Ha un profumo molto particolare, che richiama gli odori dell’Oriente: intenso, penetrante ma delicato, a me è sempre piaciuto molto, fin dall’infanzia, e ancora adesso me ne procuro sempre qualche ramoscello.

Leda

IL CALICANTO

Il calicanto o Chimonanthus è originario dell’Asia (Cina e Giappone), il suo nome viene dal greco e significa “fiore d’inverno” (χειμών), per l’appunto è un arbusto che fiorisce d’inverno. Ne esistono diverse varietà, quella più comune è un arbusto cespuglioso, resistente al gelo.

La particolarità del calicanto, oltre al suo profumo intenso, è lo stelo liscio quasi del tutto privo di foglie su cui sbocciano solitari questi piccoli fiori che sembrano di cera, dal colore delicato che gioca sulle sfumature tipicamente invernali.
Per la sua bella fioritura è una pianta ornamentale dei giardini e i suoi rami recisi vengono usati nelle composizioni floreali per decorare le case.

Il calicanto che fiorisce quasi sfidando il rigore invernale, essendo molto resistente al gelo è simbolo di coraggio, forza e tenacia, unite alla compassione. Rinasce sempre, anche dopo il più lungo periodo di oscurità.
Secondo una leggenda il Creatore ricoprì questa pianta di stelle, quasi a ricordare che ognuno di noi ha dentro di sé una parte divina, solare, quella “scintilla” che può farci compiere grandi atti di misericordia. Questi fiori così minuscoli, delicati che sopravvivono al rigore invernale, mantenendo una profumazione così intensa da spargersi tutt’intorno, sta a dimostrazione che la bellezza e la grazia delle piccole cose e della Natura, non ci abbandona mai.
Il calicanto è di buon auspicio in quanto simboleggia la continuità della vita.

 

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