Torta salata speedy con le zucchine

Ingredienti:

1 rotolo di pasta sfoglia pronta
500 gr di zucchine
50 gr di fontina
3 cucchiai di parmigiano
3 uova
sale
olio di oliva

Preparazione:

Pulite le zucchine, tagliatele a fettine sottili.
In una padella antiaderente fate riscaldare 2 cucchiai di olio quindi mettete le zucchine.
Lasciare 5 minuti a fuoco medio rigirando ogni tanto, salare, abbassare la fiamma e lasciar cuocere girando spesso per una ventina di minuti.

Srotolate la pasta sfoglia e adagiatela su una tortiera con la carta da forno in cui era avvolta. Girate la pastasfoglia ai bordi in modo da formare una specie di cordoncino per non far traboccare gli ingredienti.
Distribuitevi sopra le zucchine, le uova sbattute con il parmigiano e infine la fontina tagliata a pezzi.

Cuocere in forno caldo a 200° per circa un quarto d’ora o fino a quando vedete che è ben dorata in superficie.
Buona sia tiepida che fredda.

Ricetta di mamy, buonissima 😋

È ottima anche cotta nel forno a microonde con il piatto Crisp, in modalità di cottura Crisp (microonde+grill) per 14 minuti. La pasta sfoglia risulta molto più friabile.

LE ZUCCHINE

Sfogliando uno dei volumi de I tuoi menù (Idea Donna, I.G.D.A. Novara 1987) ho trovato una pagina dedicata, in cui si legge che le zucchine utilizzate in cucina da gran tempo, hanno conosciuto negli ultimi decenni un forte rilancio. E ancora:

Di sapore poco pronunciato, si adattano infatti ad accompagnare molte vivande e ad essere elemento di minestre, zuppe, creme e guarnizioni. Nella loro versatilità, questi vegetali si prestano bene anche per completare il ripieno di una torta tipo pasqualina, per addolcire una ratatouille o un piatto a base di peperoni o melanzane. In primavera inoltre le zucchine hanno un fiore giallo di ottime caratteristiche gastronomiche”.

Come buona parte delle verdure le zucchine sono oggi presenti sul mercato tutto l’anno, anche se la loro stagione resta quella estiva e, precisamente, dai primi giorni di giugno a settembre inoltrato.
Le varietà sono moltissime: hanno colore verde più o meno intenso, possono essere striate, lunghe, corte, dritte e curve; le più pregiate sono le liguri, dette anche trombette per via della loro forma dilatata alle estremità e ricurva; a renderle speciali sono il sapore delicato e la polpa molto soda.
Le zucchine fresche sono sodissime e la buccia è lucida, le più piccole sono le più buone perchè quelle grosse abbondano di semi.

Si cucinano in moltissimi modi dopo averle lavate e private delle estremità; infatti possono essere utilizzate per minestre, sughi, zuppe, risotti, oppure fatte in umido, stufate, farcite, fritte o crude in insalata se molto tenere.
Qualsiasi varietà di zucchina si presta ad ogni possibile elaborazione. La cottura non offre difficoltà: l’accorgimento principale è di evitare le cotture prolungate in acqua bollente che rendono le zucchine insipide e mollicce, meglio se cotte al vapore.

La zucchina è una verdura composta per il 92% di acqua, ed è ricca di sali minerali in particolare il potassio, e di vitamina A e vitamina C.
In genere è ben tollerata anche nella primissima infanzia, durante lo svezzamento dal latte materno viene aggiunta nella preparazione del brodo vegetale dopo aver inserito prima la patata e la carota. Danno così quel tocco in più che rende il brodo più appetitoso.

Leda

LA RATATOUILLE

La parola ratatouille viene dall’occitano “ratatolha“, simile al francese “touiller” che significa rimestare. La ratatouille era originariamente un piatto per contadini poveri, preparato in estate con verdure fresche. L’originale ratatouille niçoise non conteneva le melanzane, essendo reperibili nello stesso periodo dell’anno altre verdure.

Gli ingredienti originari della ratatouille tradizionale sono: pomodori, zucchine, peperoni, cipolle ed aglio. Si possono aggiungere alcune erbe di Provenza e basilico.
La ratatouille francese può essere servita come piatto a sé stante (accompagnata da riso, patate, o semplice pane francese). Più frequentemente viene servita come contorno.
Nella cucina italiana può essere paragonata alla peperonata o alla caponata siciliana.

Lo chef statunitense Thomas Keller ne ha inventato una variante in onore dell’omonimo film d’animazione.

Trovi qui una ricetta


Ratatouille
di Brad Bird, Jan Pinkava
USA, 2007
Genere: Animazione
Interpreti: (voci) Nanni Baldini, Massimiliano Alto, Domitilla D’Amico, Edoardo Stoppacciaro, Alessandro Rossi, Pino Insegno, Riccardo Peroni, Dario Penne
Colonna Sonora: Michael Giacchino
Produzione: Walt Disney Pictures, Pixar Animation Studios
Distribuzione: Buena Vista Distribution (Italia)

da una recensione a cura di Andrea Chirichelli

Remy è un topolino dotato di un olfatto straordinario e di un talento naturale per la buona cucina. Dopo una serie di rocamboleschi accadimenti, si trova separato dalla sua colonia e finisce a Parigi, sede del ristorante che porta il nome del suo Chef preferito: il famoso Gusteau. Qui Remy fa conoscenza con il giovane ed imbranato Linguini, un timido sguattero, che, grazie ai consigli del topo-chef, diventa ben presto famoso e celebrato. I due sembrano invincibili ma resta da superare il giudizio del temibile Anton Ego, il più feroce tra i critici culinari francesi….

La tecnica, incredibile, raggiunta dagli animatori Pixar (i peli dei ratti sono impressionanti e così pure le vedute sulla skyline di Parigi) permette ai personaggi di acquisire un realismo tangibile, Brad Bird (già regista dell’ottimo Gli Incredibili) conferisce ad essi un surplus di umanità, grazie ad una serie di trovate narrative e sceniche originali e convincenti.

La sceneggiatura è perfetta, innovativa, mai banale e ricchissima di spunti su cui riflettere: si pensi ad esempio alla difficoltà, denunciata dall’unica protagonista di sesso femminile del film, di riuscire ad entrare e farsi largo in un mondo prevalentemente maschile come è quello della cucina “d’elite” o la mercificazione di un marchio di qualità, quale è quello di Gusteau, svilito per soldi e associato a prodotti precotti da banco. A fare ronzare le orecchie dei “critici” di professione (culinari, ma non solo…) c’è poi la geniale e lucida analisi autocritica che il feroce Anton Ego fa della sua professione…e potremmo continuare all’infinito.

Ratatouille diverte e parecchio, ma non cerca mai la risata facile o grossolana. Al pubblico non resta quindi che seguire i consigli di Anton Ego e andare verso il nuovo senza arroccarsi su inutili preconcetti e querule dicerie: Remy e Linguini vi aspettano.

Fonte: mymovies.it

 

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