Nuovo Cinema Paradiso

Nuovo Cinema Paradiso
di Giuseppe Tornatore

Salvatore (Jacques Perrin), un affermato regista cinematografico, vive a Roma ormai da molti anni quando una sera apprende dalla sua compagna la notizia che il vecchio Alfredo è morto. Ne rimane profondamente turbato. Lontano da tutto e da tutti forse si era illuso di aver tagliato definitivamente il cordone ombelicale, ma nell’intimo è sempre rimasto legato ai luoghi e alle persone del suo passato.
Una profonda malinconia lo coglie mentre s’appresta a ricordare…

Totò (Salvatore Cascio), così lo chiamavano in paese, era un ragazzino sveglio e vivace e viveva a Giancaldo con la sorellina e con la madre, sempre in attesa che il marito disperso tornasse dalla Russia, come tanta altre donne alla fine della Seconda guerra mondiale.
La sua è una vita povera ma trova sempre il modo di divertirsi, e mettendo in atto piccoli stratagemmi arriva a ottenere ciò che vuole.
Nel paesino siciliano dove si conoscono tutti l’unico divertimento è il cinema, la sua grande passione. Peccato che il parroco don Adelfio (Leopoldo Trieste) si diletti a censurare i film ritenuti scandalosi, o a far tagliare le scene ritenute più scabrose secondo la morale cristiana del tempo, scatenando ovviamente il malcontento generale. Tagli che arrivano a deturpare le pellicole dei film, specie quelli americani 😳

L’operatore addetto a rappezzare la pellicola è il burbero Alfredo (Philippe Noiret), e Totò se ne inventa sempre una per potergli stare accanto e rubare i segreti del mestiere …e magari anche qualche fotogramma scartato!
Meraviglia e stupore, paura e timore, allegria e comicità sono solo alcune delle emozioni che coinvolgono tutti in quella grande sala scarna e austera, tutti seduti su sedili scomodi… magari anche su sedie portate da casa.

Sarà un incendio a rompere l’immutabilità del trascorrere del tempo, un malaugurato evento che segnerà la fine di un’epoca, ma se ne aprirà un’altra con le sue comodità, i suoi lussi e i suoi costi, senza più censure, e con il “Nuovo Cinema Paradiso” che però non sarà per tutti, ma solo per chi se lo può permettere.

Nel frattempo Totò divenuto ormai adolescente incontrerà l’amore. Sarà all’altezza di quello visto tante volte nei film?
Di certo gli ha lasciato una traccia indelebile. Una stretta al cuore come quella che sente nel rivedere sua madre e i luoghi ormai irrimediabilmente mutati,  perduti come la sua giovinezza. Ma infondo riesce a riconciliarsi con il suo passato, e a ritrovare il sorriso…

Non è solo una bellissima storia d’amore questo splendido film perchè  ripercorre la parte spensierata ma anche drammatica della nostra storia italiana. Consiglio a tutti i giovani di vederlo almeno una volta, trasmette molte emozioni ed è anche divertente.
In particolare mi sono divertita un sacco con il prete che censurava i film 😄 sembra incredibile ma succedeva proprio così dal sud al nord d’Italia! E poi tutti quei pezzi dei film del secolo scorso in bianco e nero! Troppo belli!

Questo film per me è particolarmente importante perchè trasmette la stessa atmosfera dei racconti dei miei genitori, della loro vita quando si viveva in maniera molto più semplice e meno legata alle cose materiali, più autentica.

Mi ha colpito il forte il contrasto dello stato d’animo di Salvatore da adulto,  appare freddo, distante, distaccato e insoddisfatto. Avrà fatto bene a lasciare le sue radici come Alfredo lo ha convinto a fare? Sarà stata la scelta giusta?
A volte occorre cambiare prospettiva per cogliere altri aspetti con cui guardare alla vita. Ed è quello che accade a molte persone in quest’epoca cinica e fuorviante, in cui spesso mettiamo i sentimenti all’ultimo posto nelle nostre priorità.

Molto bella anche la colonna sonora di Ennio Morricone; particolarmente struggente e indimenticabile è “Tema d’amore” di Andrea Morricone. I  nostri compositori italiani sanno sempre distinguersi per la capacità di creare delle straordinarie musiche che rimangono nella memoria e nel tempo.
Davvero un bel film, visto più volte! Lo raccomando.

Ah! E come al solito, un altro film italiano snobbato in patria e apprezzato all’estero tanto da meritare un Oscar 😉 Forse i critici dovrebbero davvero rivedere il loro metro di misura perchè un film è fatto anche di contenuti, ed essere più cauti a dare giudizi.

Leda

Il regista Giuseppe Tornatore nel giugno 2010 ha ricordato: “Quando il film uscì nel 1988, nelle sale italiane non andò a vederlo nessuno. Gli incassi furono disastrosi, tranne a Messina, dove il film andò benissimo e non capivamo il perché”. Il gestore del cinema “Aurora” si ostinò a tenerlo in cartellone, invitò la gente a entrare gratis e se il film fosse piaciuto alla fine avrebbero pagato. Fu un trionfo che poi si espanse in tutta Italia. Già in precedenza a Messina aveva riscosso un successo inaspettato un film che era stato ignorato nel resto d’Italia, era successo nel 1981 con il film di Massimo Troisi, Ricomincio da tre. Fulvio Lucisano, produttore del film, nell’intervista per l’edizione in DVD di Ricomincio da tre, ricorda che portò il film in prima proiezione assoluta a Messina quando nessuno era interessato. Da quell’entusiasmante debutto iniziò l’enorme successo del film.

Giancaldo, il paesino della Sicilia che appare nel film, non esiste realmente ma è il nome di una montagna che sovrasta Bagheria, città natale di Giuseppe Tornatore; anche il cartello della stazione ferroviaria che appare nel lungometraggio è stato piazzato dal regista per rendere meglio l’effetto scenico.

Gli esterni del film sono stati girati in Sicilia: Bagheria, Castelbuono, Cefalù, Chiusa Sclafani, Palazzo Adriano, Santa Flavia, San Nicola L’Arena, Termini Imerese.
Recentemente alcune scene del film sono state utilizzate per lo spot televisivo di lancio della nuova FIAT 500: Alfredo che accende il proiettore durante la prima proiezione privata per padre Adelfio, e Salvatore che ride assistendo ad una pellicola di Charlie Chaplin.
Nella versione internazionale del film, durante lo scorrimento dei titoli di coda appaiono alcune scene prese dal film stesso, e tra queste appare qualche secondo dell’incontro tra Salvatore ed Elena da adulti, sebbene in questa versione la scena sia stata tagliata.

Nuovo Cinema Paradiso
di Giuseppe Tornatore
Italia, Francia, 1988
Genere: commedia, storico
Cast: Philippe Noiret, Salvatore Cascio, Jacques Perrin, Leo Gullotta,
Leopoldo Trieste, Agnese Nano, Pupella Maggio, Marco Leonardi,
Antonella Attili, Brigitte Fossey, Enzo Cannavale,
Isa Danieli, Tano Cimarosa, Nicola Di Pinto
Sceneggiatura: Giuseppe Tornatore
Fotografia: Blasco Giurato
Montaggio: Mario Morra
Musiche: Ennio Morricone, Andrea Morricone (Tema d’amore)
Produzione: Franco Cristaldi
Distribuzione: Titanus 1988

Ora che ho perso la vista ci vedo di più

Io scelgo i miei amici per il loro aspetto e i miei nemici per la loro intelligenza.

La fedeltà è una brutta cosa: se sei fedele, sei sempre solo.

Non tornare più, non ci pensare mai a noi, non ti voltare, non scrivere.
Non ti fare fottere dalla nostalgia, dimenticaci tutti.
Se non resisti e torni indietro, non venirmi a trovare,
non ti faccio entrare a casa mia. O’ capisti?

Qualunque cosa farai, amala,
come amavi la cabina del Paradiso quando eri picciriddu.

 

“Storia sommessa e lieve di un’amicizia e di una vocazione, una splendida favola dolceamara che passò inosservata e fu sepolta da tardivi e poco spontanei consensi solo dopo l’Oscar. Due soli difetti: qualche macchietta superflua e un quarto d’ora di troppo. Purtroppo è l’unico acuto (salvando forse il pianista sull’Oceano) della meteora Tornatore”.
(Massimo Bertarelli, ‘Il Giornale’, 30 luglio 2002)”

“Nuovo Cinema Paradiso è tutto sommato un buon film, largamente autobiografico, degno dei premi vinti [..]. Tornatore si conferma un bravo assimilatore [..] che oggi rimpasta con le sue personali invenzioni la leggenda del cinema, ne celebra la mitologia con un’accurata ricostruzione dei rituali, e sa raccontare il ritratto di quell’amicizia tra Alfredo e Totò sullo sfondo d’una malinconia, ironica e affettuosa, molto pungente. Il suo film non è per i palati che pretendono capolavori.”
(Giovanni Grazzini, ‘Il Corrire della Sera’, 13 novembre 1988)

Una dichiarazione d’amore al cinema che si proietta nelle sale. Tanto più gratificante in quanto, a farla, è un regista giovane, di una generazione che sembrerebbe dover essere solo “teledipendente”: Giuseppe Tornatore, arrivato qui alla sua opera seconda dopo un esordio già convincente e perfino maturo con Il Camorrista nell’87. Tornatore è siciliano e la storia che ci narra, ambientata in un paesino di Sicilia dal dopoguerra ad oggi, ha di certo qualche risvolto autobiografico, almeno nei climi, nell’ambientazione.

Gian Luigi Rondi
Il Tempo


Una volta un re fece una festa e c’erano le principesse più belle del regno. Ma un soldato che faceva la guardia vide passare la figlia del re. Era la più bella di tutte e se ne innamorò subito. Ma che poteva fare un povero soldato a paragone con la figlia del re! Basta! Ma, finalmente, un giorno riuscì a incontrarla e le disse che non poteva più vivere senza di lei. E la principessa fu così impressionata del suo forte sentimento che disse al soldato: “Se saprai aspettare cento giorni e cento notti sotto il mio balcone, alla fine, io sarò tua!”
Ma, subito il soldato se ne andò là e aspettò un giorno, due giorni e dieci e poi venti. Ogni sera la principessa controllava dalla finestra ma quello non si muoveva mai. Con la pioggia, con il vento, con la neve era sempre là. Gli uccelli gli cacavano in testa e le api se lo mangiavano vivo ma lui non si muoveva. Dopo novanta notti era diventato tutto secco, bianco e gli scendevano le lacrime dagli occhi e non poteva trattenerle poiché non aveva più la forza nemmeno per dormire… mentre la principessa sempre lo guardava. E arrivati alla novantanovesima notte il soldato si alzò, si prese la sedia e se ne andò via.
Ora ho capito perché il soldato andò via proprio alla fine. Sì, bastava un’altra notte e la principessa sarebbe stata sua. Ma lei poteva anche non mantenere la sua promessa. Sarebbe stato terribile. Sarebbe morto. Così invece, almeno per novantanove notti, era vissuto nell’illusione che lei fosse li ad aspettarlo.

Salvatore di Vita da adulto

Tra i film visti nel Cinema Paradiso e nel Nuovo Cinema Paradiso vi sono:

L’angelo azzurro
Luci della città
Furia
Biancaneve e i sette nani
Via col vento
Casablanca
In nome della legge
Lo sceicco bianco
Sette spose per sette fratelli
Charlot e Fatty boxeurs
Addio alle armi
Verso la vita
La leggenda di Robin Hood
Ombre rosse
Il dottor Jekyll e Mr. Hyde
La cena delle beffe
La vita è meravigliosa
La terra trema
I pompieri di Viggiù
Riso amaro
Catene
Anna
Bellissima
I vitelloni
Senso
Mambov
L’oro di Napoli
E Dio creò la donna
Il grido
Ulisse
Europa ’51
Poveri ma belli
Umberto D.
Vacanze Romane
Lo sceicco
La bella e la bestia
Nel paese delle meraviglie
Il grande tormento
I dimenticati
Il cammino della speranza
La signora del venerdi
Il mio corpo ti scalderà (terzo spezzone della sequenza finale – primissimo piano di Jane Russell).

 

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