La famiglia italiana: un sondaggio, uno spot, qualche riflessione

Nell’aprile del 2011 un’amica studentessa aprì nel nostro forum un sondaggio per partecipare a un Concorso Europeo rivolto alle scuole, giunto alla 24ª edizione, che quell’anno aveva come tema: “La famiglia, fondamento della società in Europa e nel mondo” e si sviluppava in 7 punti precisi:

– giovani e matrimonio;
– genitori e figli, la staffetta della storia;
– famiglia per proteggersi o per accogliere;
– uomo e donna, diversi ma uguali;
– il valore della vita umana;
– una politica per la famiglia;
– anziani: presenza ingombrante o riserva d’esperienza.

Poi disse queste parole: «Credo che questo argomento sia sentito in ogni famiglia e spero per questo di ricevere quante più risposte provenienti dal cuore…
La mia unica domanda è: LA FAMIGLIA, AL GIORNO D’OGGI, CHE RUOLO RAPPRESENTA NELLA SOCIETÀ E QUALI VALORI LE ATTRIBUITE? Nella risposta potete far riferimento anche ai 7 punti che ho elencato sopra… grazie 1000….. vi mando 1 :kiss: grande grande…»

Si poteva rispondere sia con un messaggio privato che con un post pubblico, tra questi ultimi le risposte che ottenne da vari utenti furono queste:

Prima risposta:

La famiglia in questa società viene effettivamente tenuta in basso tra le priorità della vita di ogni persona, ormai anche tra gli adulti scorre l’idea che la famiglia venga dopo il lavoro, il successo, l’amore etc…
Io ti posso dire che personalmente tengo molto alla famiglia, perchè è l’unica cosa che ti aiuta nella vita, è quella che ti supporta, lei non ti abbandona, puoi essere nei guai fino al collo ma lei è sempre al tuo fianco, senza di lei siamo persi, e chi non la vuole soffre, e irrimediabilmente rimane solo.

C’è da dire questo però, bisogna essere obiettivi, certe famiglie è meglio perderle che trovarle, io sono stata molto fortunata, la mia famiglia mi dà tutto quello che ti ho detto prima, ma ovviamente chi viene da una famiglia di drogati non penserà la stessa cosa, per cui varia da persona a persona, il valore della famiglia.

Mi rifaccio ai tuoi sette punti:

Giovani e matrimonio – tanti sono i ragazzi che spinti dall’amore vogliono sposarsi da giovani ma ci sono tante cose di cui tenere conto:
– la prima, tanti ragazzi di adesso mettono all’asta il loro sentimento e sono così accecati dal sesso che l’amore non sanno nemmeno dove sta di casa, la maggior parte dei matrimoni finisce perchè l’ardore iniziale si esaurisce, iniziano le difficoltà e siccome viviamo in un’era di comodisti, non si vuole più faticare per mantenere viva la famiglia;
– la seconda, ammesso e non concesso che il vero amore si trovi da giovani e e che ci se ne renda conto, è praticamente impossibile sposarsi da giovani come succedeva una volta, per avere una famiglia devi avere una base. La società di adesso ti taglia le gambe su questo argomento, poichè se non hai una laurea, magari anche due, ti è impossibile sposarti e creare una famiglia da far vivere non dico nel lusso, ma bene…per fare questo ci vogliono anni, e a 25-30 anni non si è più giovani, certo se poi si è figli del ministro allora cambia tutto, anche se un matrimonio del genere dubito si basi sull’amore;
terzo i giovani di adesso sono troppo attaccati alle comodità e anche a 50 anni vanno da mammina e papino, ovvio ci sono le eccezioni, ma io parlo per la maggioranza dei casi e a meno che non sia un matrimonio riparatore, è difficile festeggiare un matrimonio sincero tra ventenni.

Genitori e figli, la staffetta della storia – su questo punto non c’è molto da dire a mio avviso, tutti hanno figli e i figli dei figli avranno figli anche loro, l’unica cosa che cambia è il modo dei genitori di rapportarsi ai loro rampolli, cambia la società cambia il modo, anche l’affetto varia in base all’epoca in cui viviamo, oltre alla situazione di ogni famiglia (detto anche sopra);

il terzo punto non l’ho capito proprio, cosa intendi quando dici per proteggersi o per accogliere?
Per quello che ho afferrato io, penso che tu voglia dire: un matrimonio che vale come ultima spiaggia quando corri il rischio di restare zitella oppure quando non hai molte aspettative di vita e allora ti rifugi nel matrimonio…
Per accogliere penso che tu intenda una specie di pietà che si prova nei confronti del partner quindi lo si sposa per non lasciarlo solo…
Se ho capito bene i 2 punti ti rispondo così per il primo: è difficile trovare persone che ancora soffrono perchè non hanno una famiglia, sia uomini che donne usano tutte le loro forze per cercare di farsi una vita autonoma, non hanno bisogno di trovarsi un compagno perchè altrimenti non sanno come fare a vivere, ormai sono quasi tutti validi nella propria vita, e se si sposano lo fanno per scelta non per dovere.
Nel secondo caso io trovo che sia un comportamento falso ed egoista, falso perchè dai una speranza di felicità a qualcuno che non può farne a meno e se non ti viene dal cuore ma solo per pietà non sarete felici, nè tu nè lui/lei, egoista nei confronti di te stesso, perchè per pietà verso qualcun altro ti vieti la vera felicità che ancora non hai trovato e che potresti trovare a tempo debito.

Uomo e donna diversi ma uguali – questo mi piace!! IO SONO ESSENZIALMENTE FEMMINISTA, ma non ti spaventare, sono anche obiettiva, dunque, sappiamo ormai da tempo che le donne sono più intelligenti degli uomini e hanno una marcia in più, non è per vantarci ma è scientificamente provato, loro ti possono dire che ci sono mansioni che in quanto donna non puoi risolvere anche solo per presenza fisica, io ti posso dire che una donna che fa sollevamento pesi è più capace di sradicarti un albero rispetto ad un’uomo che è fine come un fuscello, ma al contrario è difficile trovare un’uomo che si applichi in mansioni prettamente femminili, come mettersi alla macchina da cucire od occuparsi di 4 bambini piccoli tutto il giorno e nello stesso tempo sistemare una casa.
Quello che io dico è che nella famiglia l’uomo e la donna hanno pari diritti e pari doveri, ma bisogna ammettere anche che l’uomo non sarà mai capace di adattarsi come fa una donna, sia come madre che come moglie…

Il valore della vita umana – ogni vita umana ha il suo valore, la famiglia vera non permette a nessuno di fare del male ai propri cari, ecco perchè i familiari sono sempre contro all’eutanasia per esempio, tocca un figlio o la moglie o il marito e scatenerai la furia del padre/madre, marito o moglie. Quando si è famiglia, si creano dei legami fortissimi, questo vuol dire che fare del male a me è come farlo a te stesso e non c’è niente di peggio che soffrire in prima persona.

Una politica per la famiglia – dunque nella famiglia non può regnare l’anarchia, ci devono essere delle regole, ma non per questo devono esserci dittatori, l’amore e il rispetto tra i familiari devono essere equivalenti così come l’educazione e il rispetto delle regole per il comune quieto vivere.
Ognuno fa la sua parte, non ci sono schiavi e ci si dà una mano a vicenda.

Anziani: presenza ingombrante o riserva d’esperienza – bella domanda, dunque io ti dico 50 e 50, per due semplicissimi fatti contrapposti tra loro:
il primo, in quanto famiglia l’affetto per i nonni o i genitori è indissolubile. Ma ciò che  la società di adesso ti impone, è che la tua vita non può essere dedita solo alla famiglia, hai una tua carriera, i tuoi studi e i tuoi problemi, prendersi cura di un’anziano è come prendersi cura di un cane o un gatto, devi essere totalmente a sua disposizione, e non tutti se la sentono.

Credo di avere risposto a tutto, fammi sapere se ti sono stata d’aiuto. Un bacio grande.

Seconda risposta:

Il ruolo della famiglia nella società, sia di ieri che di oggi, direi sia basilare: è il suo nucleo, dove si sviluppano gli individui, dove si apprendono in primis diritti e doveri, dove si impara a socializzare e quindi a rapportarsi all’altro.
La famiglia stessa è una società in miniatura, dove ognuno “dovrebbe” assumere un ruolo e dei comportamenti adeguati a far sì che le cose funzionino nella condivisione di un unico obiettivo: il bene comune.

Purtroppo ci troviamo di fronte a un’epoca in cui prevale l’apparenza a discapito della vera essenza della persona, in cui ha più importanza quello che si possiede anzichè quel che si è.
Credo che la società nel suo insieme, che è una grande famiglia, dovrebbe porsi delle questioni morali perchè inevitabilmente le scelte fatte a livello sociale influiscono sul piccolo nucleo familiare, che ne subisce le conseguenze: basti pensare alla crisi dei ruoli di uomo e donna all’interno della stessa, alla difficoltà di essere genitori al giorno d’oggi, all’emancipazione della donna quale individuo autosuffciente.
Viceversa ciò che avviene nella famiglia andrà a condizionare nel tempo la società: pensiamo alla mancanza di rispetto verso se stessi (l’autolesionismo) verso gli altri ( il bullismo), verso le cose che appartengono a tutti (il vandalismo). Ma spesso già dentro la famiglia vi è disattenzione nel migliore dei casi, fino ad arrivare all’estremo dei soprusi stessi.

I valori che attribuisco alla famiglia sono proprio quelli che dovrebbero stare alla base dell’individuo: imparare ad amare, imparare a relazionarsi con gli altri, imparare a rispettare la libertà dell’altro, imparare a aprirsi con fiducia alla vita.
Un tempo la famiglia era più solida, ma a mio avviso non perchè fosse migliore (spesso non si sapeva nulla di ciò che accadeva al suo interno perchè non poteva essere messa in discussione) ma perchè era rigidamente strutturata, ognuno aveva un ruolo preciso a discapito della libertà di espressione di un individuo.
E così era anche la società stessa: strutturata gerarchicamente, indiscutibilmente statica finchè non sono arrivati i giovani ribelli a destabilizzarla e ciò avvenne anche nelle famiglie (rivoluzione sessantottina).

Oggigiorno stiamo vivendo il contrario di tutto ciò: la troppa lassità e superficialità conduce i componenti della famiglia a voler esprimere se stessi in modo egoistico, per il raggiungimento della propria libertà senza contare che questa finisce nel momento in cui lede quella dell’altro componente della famiglia stessa.
Mi vengono spesso in mente le parole di quel dirigente scolastico che in un incontro di Orientamento per la scelta dell’indirizzo verso cui proseguire gli studi, disse: “Attualmente ci troviamo nella situazione in cui i nostri studenti hanno professori che sono ancora adolescenti (oggigiorno la  realizzazione di sè come persona autonoma si protrae nel tempo vista la difficoltà di trovare un lavoro stabile che permetta di uscire dalla famiglia di origine), hanno genitori che vogliono “tornare” adolescenti (basti pensare ai trattamenti di ringiovanimento, alla ricerca del divertimento a tutti i costi, all’invadere gli ambienti frequentati dai propri figli). Su che modello potranno identificarsi i nostri figli per costruire la propria personalità?”
Inevitabilmente la giusta misura sta nel mezzo.

Terza risposta:

Sono felice di risponderti anche se le mie risposte ti sembreranno un tantino strane: ritengo che la famiglia ed  il suo ruolo siano fondamentali per lo sviluppo di ogni individuo. Provengo da una famiglia tradizionale dove vigevano regole di comportamento severe ma anche grande unione e rispetto. Purtroppo per quanto mi riguarda pur credendo nei valori del matrimonio e del rispetto e della fedeltà nei confronti della persona con cui avrei dovuto e voluto vivere la mia vita, mi sono dovuta scontrare con persone che della famiglia e delle responsabilità che comporta averne una, avevano una visuale parecchio distorta. Quindi la Mia famiglia è andata allo sfascio, non per questo mi sono arresa anzi, ho lottato e difeso quello che ne restava, e posso dirti che sono orgogliosa di cosa ne è venuto fuori. Adesso  che sono nonna  cerco sempre e comunque di difendere i miei cari da tutto ciò che li può ferire ed insegno a mio nipote che la famiglia è il luogo dove si possono trovare le risposte ad ogni quesito e  che anche nelle tante difficoltà che potrà  incontrare  sul suo cammino, la famiglia sarà sempre la prima a dargli l’aiuto di cui avrà bisogno.

Quarta risposta:

Ho sempre ritenuto e continuo a ritenere che la famiglia sia tutto… dico continuo a ritenere nonostante la mia abbia perso pezzi. Ritengo che per ogni individuo sia fondamentale poter capire da subito che la famiglia è quella sulla quale poter contare e fare affidamento per ogni cosa. E’ molto importante però che all’interno di essa rimangano ben definiti i vari ruoli, genitori e figli, e ognuno abbia ben chiaro quale sia il suo… i genitori con amore ma fermezza devono far capire che ci sono delle regole ben precise che vanno rispettate sempre e comunque, ed i figli imparare che queste regole vanno fatte proprie e rispettarle… Niente è dovuto, ma capire che per avere qualcosa bisogna anche imparare a guadagnarsela con impegno e sacrificio. Cosa che purtroppo al giorno d’oggi un po’ viene meno poichè anche noi genitori cerchiamo di accontentare i nostri figli più che possiamo.
Questo forse li rende un po’ troppo vulnerabili quando nella vita si ritrovano ad affrontare delle improvvise difficoltà, a doversi scontrare con dei grandi no, non sempre sono preparati ad affrontarli nella giusta maniera e reagiscono in modo sbagliato. Spesso poi capita di vedere genitori che sembrano vivere una continua adolescenza, forse spaventati dal tempo che scorre, forse perchè in fondo quella fase non l’hanno mai vissuta, e quindi i figli si trovano ad avere a fianco un loro pari anzichè una figura di riferimento ed una guida.
Certo è che fare il genitore è sempre più difficile, ma con tanta buona volontà e amore quello che possiamo trasmettere ai nostri figli è fondamentale per il loro futuro.

Quinta risposta:

Parlando in generale e secondo il mio occhio.. posso dire che per me la famiglia è un punto fondamentale, sulla quale si può sempre contare.
Paragonata al passato ci sono varie generazioni sulle quali ci si può confrontare, ad esempio in passato il senso di famiglia era una cosa importantissima anche perché regnava il profondo rispetto tra i vari membri, andando avanti con gli anni.. si rimane sempre con il senso di rispetto, ma i membri hanno un po’ di libertà.. ora invece il rispetto quasi manca e c’è troppa libertà (parlo naturalmente per quello che si vede in giro).
Valutando i 7 punti posso dire:
1)   Giovani e Matrimonio – Penso che ora come ora sposarsi presto sia segno di troppa fretta e si finisce presto con una separazione. Sarò molto pessimista ma penso che ci voglia un po’ di tempo per valutare i pro e i contro per costruire realmente una famiglia.
2)   Genitori e Figli, la staffetta della storia – Le cose vanno così ormai da generazioni…unica possibilità una buona educazione e la sincerità.
3)   Famiglia per proteggersi o accogliere – Credo che la famiglia sia una buona fonte per definire la parola casa. Infatti, penso che serva per entrambe le cose….la famiglia deve proteggere i propri membri e accogliere i nuovi, o i vecchi, che hanno perso la strada. Aiutando come è più possibile, per chi può economicamente o altrimenti moralmente.
4)   Uomo e Donna, diversi ma uguali – Secondo me si può collaborare in entrambe i ruoli anche perché i tempi sono cambiati e se uno non è troppo viziato può aiutare. (Parlo per esperienza personale, visto che ho un ragazzo d’oro e collabora in tutto).
5)   Il valore della vita – Secondo me il valore, rispetto a prima, è molto cambiato anche perché ci sono molti più problemi e una famiglia deve cercare di sopportare.
6)   Una politica per la famiglia – Diritti e doveri che ogni membro deve seguire per una maggiore collaborazione, in modo che si possa vivere in modo più sereno.
7)   Anziani: presenza ingombrante o riserva d’esperienza –  Io adoro gli anziani e penso che siano un’enorme riserva d’esperienza per i giovani d’oggi. Una cosa che non ho mai potuto fare con i miei nonni è sicuramente parlare di tutte quei ricordi che riguardano la famiglia ai loro tempi e come vivevano le loro esperienze da adolescenti.

Spero di non essere stata molto pesante e soprattutto di essermi fatta capire.
…o di non essere uscita molto fuori tema ^_^

Commento: credo sia indiscutibile che la famiglia in Italia da sempre è considerata un’istituzione e per questo deve essere rispettata, salvaguardata e supportata. Come la piccola impresa lavora e supporta la grande impresa, così la famiglia agisce e supporta lo Stato.

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Le formazioni sociali

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Ora voglio cambiare argomento con un racconto che mi riguarda, e poi si vedrà che tutto ha un nesso comune.

Terminata la scuola, siamo verso la fine degli anni 70, iniziai subito a lavorare entrando in una fabbrica come operaia, mi adeguai a quello che non corrispondeva al lavoro che volevo, ma era necessario contribuire economicamente alla famiglia.
All’età di 18 anni presi la patente di guida ed “ereditai” una vecchia Fiat 600 che passava di fratello in fratello fino a me, così da poter fare un po’ di pratica.
All’età di 21 anni (una volta si diventava maggiorenni a quest’età, finchè il 10 marzo 1975 entrò in vigore la Legge n. 39 che spostava la soglia della maggiore età a 18 anni) con i miei risparmi accumulati durante i lavori nel periodo estivo (iniziai a 13 anni a fare qualche piccolo lavoretto e via via sperimentai una serie di attività regolarmente retribuite) e con un contributo della mia famiglia potei acquistare un’auto nuova. Per i miei genitori era determinante che ognuno di noi avesse una propria autonomia con un lavoro sicuro e un’automobile propria.
Così acquistai una Fiat 127 “Super 5 Speed” con la quinta marcia, era una novità per le utilitarie, un modello che fu poi soppiantato ben presto dalla Ritmo e così la 127 uscì fuori produzione. Mi piaceva la mia 127, era agile, accogliente e adatta alle mie esigenze.
Seguii i consigli di mio padre operaio metalmeccanico che di motori se ne intendeva, e usava dire:
“Mejo se compremo ‘na Fiat che la ga’ un motore che xè forte come un musso, prima casca a tochi la carosseria che el motore; e po’ tegnemo i schei in casa nostra che la nostra Italia la gà da tirarse sù!”
(Meglio se compriamo una Fiat che ha il motore che è forte come un mulo, prima cade a pezzi la carrozzeria che il motore; e poi teniamo i soldi in casa nostra che l’Italia ha bisogno di tirarsi sù).
La portai alla discarica auto nel 1995 e, come aveva detto mio padre, era la carrozzeria a essere usurata ma il motore era ancora ok.
Per cui nel corso degli anni nella mia famiglia ci furono: una Fiat 600 azzurrina con le portiere che si aprivano a favore di vento 😊, una Fiat 750, un’altra 600 panna (con cui andai con le mie amiche fino a Saint Tropez 😎), una Fiat 850, un’Autobianchi A112 abarth (che aveva una bestia di ripresa… una volta mio fratello per un’improvvisa abbondante nevicata riuscì a tornare a casa senza catene percorrendo una ripida salita tutta in retromarcia, fu l’unico a riuscirci!) e qualche altra Fiat quando i miei fratelli si sposarono ma non ricordo i modelli.

Tutto questo per dire che ci sono rimasta male e anche un po’ indignata, confesso, quando ho visto lo spot della nuova Fiat 500 per il mercato americano che pubblicizza la Cincen (come la chiamavamo una volta quando ancora aveva l’accensione con la leva) che per optional virtuale ha una famiglia italiana.
E che famiglia!! Proprio una bella immagine… complimenti!

E questa sarebbe l’immagine della famiglia italiana???

La famiglia italiana un otional?

Dal vocabolaio Treccani:

Optional= Con riferimento soprattutto ad autoveicoli (ma talvolta anche a imbarcazioni, elettrodomestici e sim.), termine con cui vengono indicati gli accessori, non di serie, già predisposti, per i vari modelli, dalla ditta costruttrice, che li fornisce esclusivamente su richiesta del compratore, dietro pagamento di una differenza di prezzo.

La famiglia italiana come dal sondaggio è un’ISTITUZIONE riconosciuta dalla stessa Costituzione italiana, non è un accessorio vendibile o svendibile da abbinare a un prodotto commerciale!!!
Aggiungo che è soprattutto attraverso la famiglia  che si trasmette  il nostro patrimonio culturale, laico o religioso che sia!
Intendiamoci, io amo la pubblicità intelligente, quella che un po’ ci fa sognare ma che rimane obiettiva e soprattutto coerente con i principi etici della nostra cultura, ma qui…

continuo

Una suocera bisbetica e invadente, una nuora praticamente muta, un figlio bamboccione, come si usa disprezzare in questi anni, ma soprattutto con un padre-marito assente… Questa sarebbe la famiglia italiana standard?

continuo

il ragazzo fraintendendo (già, in Italia la lingua inglese è poco conosciuta anche dalle nuove generazioni…) offre degli euro che  gentilmente non vengono accettati… A buon intenditor poche parole! Diciamo solo che a molti di noi farebbero molto comodo!

Una famiglia italiana sgangherata, insomma, che snobba il caffè americano, arrogante e saccente che sfotte quando la Mrs chiede gentilmente consiglio… sulle pappardelle mi pare di ricordare.
Casinara e gesticolante quando cerca di far capire che cosa vuol dire in italiano inversione a U, cacciarola nel tifare il calcio, meno male che quello almeno aggrega, solo che negli Stati Uniti ci sta il football…

Meno male che a un certo punto la nuora prende vita, ma solo per fare la “ruffiana” rovinafamiglie, come del resto il latin lover (ancora…?) che tenta di sedurre la Mrs con la lettera finale.

Mah, mi sto chiedendo se non sia arrivato il momento di porre fine a questo smantellamento dell’Italia:  la maggior parte dei più importanti marchi italiani se ne sono andati tutti dall’Italia, anche il mio bacio Perugina con i suoi bigliettini se ne è andato 😓 e pure le giovani menti dei ricercatori; e le bandierine rosse dei mari e il patrimonio  storico turistico che cade a pezzi per mancati investimenti, per non parlare dell’ambiente la cui incuria aggrava parecchio i danni causati dai fenomeni atmosferici, tutto ciò allontana il turismo che predilige altri paesi visto anche la giungla dei prezzi. Per non parlare della scuola pubblica demolita dalle ultime riforme fatte da chi…si capisce bene…della scuola non sa proprio nulla. Dagli ospedali dove ti dimettono per forza, bisogna contenere i costi… e pure le medicine te le devi portare da casa! Il personale fa turni su turni a volte saltando i riposi perchè il personale è all’osso. La prevenzione con questa crisi ormai si fa più a parole che a fatti. Vabbè non voglio parlare della politica, degli attacchi alla magistratura, della mafia che ormai sta dappertutto se no comincio male la giornata. Ho dimenticato qualcosa…?

Credo che tutti gli italiani non dovrebbero star zitti e permettere che si compia questo obbrobrio che sta trasformando il Bel Paese in una nazione rottamata e riprendersi ciò che è nostro perchè è nato dai sacrifici nostri e dei nostri genitori e dei nostri nonni!

E a chi ha promosso questa pubblicità della Fiat 500 lo invito a farsi un’esame di coscienza e a studiarsi un po’ di storia italiana, che se la Fiat c’è ancora è grazie alle famiglie italiane!!

Leda

 

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