Il tiramisù in due versioni

Il compleanno è solo un giorno in più di tutti i giorni che verranno, ma diventa un ricordo speciale se trascorso con chi si ama. Ciò che rende speciale un compleanno non è la data in sè, ma l’amore che si è seminato negli anni, raccolto attraverso le attenzioni e sorrisi di chi ci sta accanto.

Stephen Littleword

…ogni occasione è buona per preparare un ottimo tiramisù

LE ORIGINI DEL TIRAMISÙ

Sulle origini del tiramisù si raccontano diverse storie, alcune probabili, altre piuttosto fantasiose in cui si contende la paternità dell’invenzione del primo tiramisù.

La prima narra di un pasticcere torinese che, in seguito ad una richiesta dell’allora primo ministro Camillo Benso conte di Cavour, creò un dolce che sostenesse il goloso statista nella sua difficile opera di unificare il territorio italiano. Da qui il nome, appunto, di “tiramisù”.

Altri racconti, meno fantasiosi ma allo stesso modo difficilmente confutabili sulle origini del tiramisù, lo fanno risalire all’opera di alcuni pasticcieri senesi, verso la fine del 1600, in occasione della visita del Granduca di Toscana, Cosimo III de’ Medici.
Il dolce avrebbe dovuto rappresentare quelle che erano le caratteristiche del nobile: grandiosità e semplicità. Era importante che fosse sfarzoso e goloso proprio come il duca. Venne così realizzata quella che al tempo fu chiamata “zuppa del duca”. In seguito sembra che i cortigiani attribuirono al dolce proprietà eccitanti e afrodisiache così che da “zuppa del duca” divenne “tiramisù”.

In Veneto il Tiramisù si dice abbia origine dall’usanza del sbàtutìn, tuorlo d’uovo freschissimo con lo zucchero che abili mani un tempo montavano con la forchetta, o con l’ausilio della frusta a mano quando quella elettrica ancora non esisteva… Era usanza prepararlo in ogni famiglia veneta per dare una botta di energia ai bambini un po’ gracili e agli anziani dopo una malattia, essendo le uova un alimento economico e molto nutriente.  Probabile che l’amalgamare altri ingredienti al sbàtutìn sia stata una felice intuizione al fine di creare un dolce goloso di cui esistono tantissime versioni, poichè ben si presta all’interpretazione personale.
Una storia più recente vuol attribuire le origini del Tiramisù al ristorante “El Toulà” di Alfredo Beltrame.

Alfredo Beltrame (1924-1984), trevigiano, figlio d’arte, giramondo, direttore del ristorante del casinò del Cairo, chef della reggia di Faruk, iscrive il suo nome fra i più importanti autori del rinnovamento della cucina regionale ed italiana negli anni ’60. Nel 1962 Beltrame fonda il ristorante “Da Alfredo” a Treviso, facendogli seguire poco dopo, a Cortina “El Toulà”, ristorante capostipite di una fortunata catena di locali con questo nome, in Italia e all’estero. Insignito di numerosi riconoscimenti nel settore gastronomico e culinario internazionale, uomo originale e creativo, fedele interprete delle tradizioni e della cultura veneta, il suo talento si espresse soprattutto nella capacità di coniugare la sua sensibilità culturale internazionale con l’esperienza gastronomica radicata nella Marca trevigiana.
Alfredo Beltrame è stato anche uno scrittore sottile e garbato nei suoi “Foglietti di viaggio”, pubblicati sull’uscita domenicale della Tribuna di Treviso. Storie in cui raccontava le proprie emozioni e osservazioni sul mondo che lo circondava, nei suoi frequenti viaggi e durante le sue passeggiate per Treviso, città che tanto amava. Immagini di vita vera, dei suoi incontri con grandi protagonisti come il poeta Giuseppe Ungaretti che spesso frequentò il Toulà di Roma, come quando festeggiò il suo ottantesimo compleanno seduto a un tavolo decorato di mimose, o con Ennio Flaiano, in una cena con lui Beltrame riempi uno dei suoi «foglietti».
Ad Alfredo Beltrame nel 1984 è stato dedicato l’Istituto alberghiero di Vittorio Veneto, che ha reso più agevole l’accesso scolastico al settore economico turistico-alberghiero ai giovani dell’area pedemontana e del trevigiano, impegnandosi a tener fede allo spirito innovatore e all’arte dell’ospitalità che hanno contraddistinto Alfredo Beltrame, migliorando le capacità professionali ed esprimendole in tutte le formule, sia della ristorazione che della ospitalità.

Leda

LA MIA RICETTA

Ho elaborato nel tempo questo tiramisù che risulta abbastanza “leggero” ed è adatto anche ai ragazzi avendo minor quantità di caffè, per i bambini basta bagnare gli strati solo nel latte con cioccolato e risulta comunque molto gustoso 🙂

Ingredienti:

250 gr mascarpone
250 gr panna da montare
3 tuorli d’uovo
100 gr amaretti
100 gr cioccolato fondente
8 pacchetti di biscotti Pavesini
3 tazze di caffè
latte con cioccolato dolce in polvere (tipo Nesquik)
cacao amaro in polvere

Preparazione:

Amalgamare il mascarpone con i tuorli, unire gli amaretti sbricciolati grossolanamente e il cioccolato fondente tagliato a scaglie (eventualmente aggiungere del latte se l’impasto è troppo denso).
A parte montare a neve la panna finchè risulta ben ferma, unirla all’impasto mescolando delicatamente.
In una terrina bassa mettere il caffè amaro freddo e in un’altra mettere il latte con il cioccolato dolce in polvere.
In una pirofila rettangolare porre:
1° strato di pavesini bagnati nel caffè e quindi uno strato abbondante di crema;
2° strato di pavesini bagnati nel latte con il cioccolato dolce in polvere e quindi uno strato abbondante di crema,
e così via fino all’esaurimento degli ingredienti.

Terminare spolverizzando la superficie con il cacao amaro in polvere e mettere in frigo per 2 o 3 ore.

Ecco un’altra versione di Tiramisù, con yogurt e ananas, decisamente più fresco e adatto alla stagione estiva.

Ingredienti:

500 gr. di yogurt intero o magro
500 gr. di panna da montare
3 cucchiai di zucchero
1 barattolo di ananas
1 confezione di biscotti Pavesini

Preparazione:

Montare la panna.
Aggiungere lo zucchero e lo yogurt e mescolare fino ad ottenere una crema.
Inzuppare leggermente i biscotti nel succo di ananas e in una pirofila da frigo mettere un primo strato di biscotti e coprirli con uno strato di crema;
un secondo strato di biscotti e coprirli con uno strato di crema e così via fino alla fine degli ingredienti.
L’ultimo strato termina con la crema sulla quale vanno poste le fette di ananas come decorazione.
Mettere in frigo per almeno 2 ore

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