Il nuovo papa

15 marzo 2013

Da più parti mi viene chiesto cosa penso del nuovo papa. Difficilmente tendo a dare un giudizio così, non conoscendo la persona, ma in questa giornata una prima idea me la sono fatta e la sensazione è che il nuovo papa sia una persona umile e che sappia interagire con il prossimo nel giusto modo, poche persone sono in grado di generare un momento di silenzio con migliaia di persone presenti in una piazza. Risulterebbe più facile zittirle.
È stato un momento molto intenso e carico di significato.
Che sia piaciuto poi, così nell’immediato, a tante persone un significato lo deve pur avere no?
Del fatto che si stia indagando nel passato di Jorge Mario Bergoglio mi dà l’idea che si cerchi lo scoop, tanto per parlare di…
La mia opinione è che se una persona decide di scegliere il sacerdozio in età adulta e dopo aver avuto esperienze di vita, è un fatto positivo perchè è una scelta fatta in tutta coscienza, al contrario di quei preti-ragazzini che venivano rinchiusi nei seminari per permettere loro di avere un titolo di studio o per l’ambizione di avere un prete in famiglia.
Vabbè, poi che il papa inciampi sullo scalino o abbia un solo polmone che importanza può avere? Solo quella di renderlo più umano.

Nell’aria si respira il rinnovamento, questo è certo, sta tutto nel giocare bene le carte e avere le giuste strategie e credo che ne vedremmo delle belle finalmente… tanto peggio di così… Ho sempre pensato che quando un popolo non ha nulla da perdere la situazione diventa davvero pericolosa.

Poi sta arrivando la primavera e si sa che è la stagione della rinascita.

A distanza di cinque anni posso affermare con assoluta certezza che papa Francesco mi piace. Dà una risposta concreta a quell’insofferenza giovanile che ho condiviso con molti riguardo l’ipocrisia che permea il mondo cattolico. Per l’educazione ricevuta, ma soprattutto per il mio carattere non sono incline a soffermarmi troppo sul passato, ma piuttosto a guardare avanti con quello che la storia ci ha insegnato, e papa Francesco fa ben sperare che si stia andando nella giusta direzione.

Ciò che mi ha lasciato parecchio perplessa è quella frangia di persone che sembrano avere una forma di repulsione nei confronti di papa Francesco, anche, curiosamente, da parte di giovani preti. Non sono molto addentro a queste cose, ma credo questa sia una frangia conservatrice, visto che il papa sta cercando di ritornare al Cristianesimo delle origini liberando la Chiesa cattolica di tutti quegli orpelli di cui si è caricata nei secoli, oltre che dei vizi a cui ha ceduto, affrontando quei dilemmi che si trova ad affrontare quotidianamente ogni sacerdote nella sua comunità.

«In realtà, chi crede non può parlare di povertà e vivere come un faraone. E tante volte si vedono queste cose, no? È una contro-testimonianza parlare di povertà e condurre una vita di lusso; ed è molto scandaloso trattare il denaro senza trasparenza o gestire i beni della Chiesa come fossero beni personali»

dal discordo di Papa Francesco alla 71° Assemblea generale della CEI

Mi fa specie sentire parlare di eresie, ti catapulta direttamente nel medioevo più buio, di scisma, quando gli ultimi papi hanno fatto salti mortali per cercare di unire e riunire le varie religioni sulla base degli elementi condivisi. «Sono più le cose che ci uniscono che quelle che ci dividono».
Si ha come l’impressione che ci sia chi getta il sasso per poi ritirare la mano.

Leda

Interessante per una sana riflessione questo articolo: Papa Francesco continua a farsi nemici

 

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