Sofisticazioni alimentari

Un giorno ero ricoverata in day ospital, e attendendo il mio turno per un intervento chirurgico ebbi occasione di conoscere una persona che da poco aveva chiuso la sua azienda agricola. Non riusciva più a star dietro a leggi, leggine, nuovi obblighi, variazioni introdotte nel corso dell’anno che andavano a scombinare le previsioni di bilancio che si era fatto il dicembre precedente, e gli investimenti che aveva fatto in un’ottica futura. Senza contare poi che a ogni cambio di governo e di ministro le carte in tavola potevano venire stravolte, ne sanno qualcosa il settore Sanità e Scuola…
L’incertezza.
C’è da domandarsi se chi fa questi stravolgimenti poi si renda conto delle conseguenze delle proprie azioni nella realtà di chi ci lavora in quel determinato settore.
A un certo punto mi fece una domanda curiosa:
«I peperoni. Hai mai fatto caso ai peperoni italiani e a quelli importati dall’estero? Quelli sono tutti regolari, tutti grandi uguali, belli lucidi, sembrano fatti in serie. E i nostri?»
In effetti convenni che i peperoni italiani sono irregolari, non particolarmente lucidi, ma comunque buonissimi. Pensavo fosse una questione di specie, invece mi disse che l’Italia è uno tra i paesi con più ferree regole sul tipo di trattamenti da effettuare in agricoltura e ciò significa che si avrà meno raccolto, che non tutto potrà essere messo in commercio, perchè poi c’è anche il calibro che deve essere a norma, come se una mela o una pera o un’arancia più piccole non fossero buone… ma dai…
Per fortuna la natura è varia. È l’uomo che è fissato con le misure!!

Ma non capisco. Se in quanto europei siamo una Comunità e condividiamo i nostri prodotti, perchè non abbiamo anche le stesse regole?


 Di che colore sono le arance?

Dipende.

In molti paesi le arance sono verdi – anche quando sono mature – e vengono vendute cosí. Lo stesso vale per limoni, manghi, mandarini e pompelmi.
Le arance non esistono in natura. Si ottengono dall’incrocio tra il mandarino e il pomelo o «pompelmo cinese» (che è verde pallido o giallo) e furono coltivate per la prima volta nel Sudest asiatico, dove all’epoca erano verdi e lo sono tuttora.
Le arance vietnamite e i mandarini tailandesi sono verde brillante all’esterno e arancioni soltanto all’interno.

Le arance sono frutti subtropicali, non tropicali. Il colore del frutto dipende da dove cresce. Nei climi piú temperati la buccia diventa arancione quando rinfresca, ma nei paesi dove fa sempre caldo la clorofilla non si distrugge e i frutti rimangono verdi. Le arance dell’Honduras, per esempio, sono mangiate verdi in loco ma rese arancioni artificialmente per l’esportazione.

A questo scopo vengono irrorate di gas etilenico, un sottoprodotto dell’industria petrolifera usato principalmente nella produzione della plastica. L’etilene è il composto organico piú diffuso nel mondo: se ne producono cento milioni di tonnellate all’anno. Elimina il naturale strato verde all’esterno dell’arancia facendo affiorare il colore che ci è piú familiare.

Il Brasile è di gran lunga il maggior produttore di arance del mondo (diciotto milioni di tonnellate all’anno), seguito dagli Stati Uniti, che ne coltivano meno della metà. Le arance americane provengono dalla California, dal Texas e dalla Florida. Un tempo le si tingeva con coloranti sintetici, finché la Food and Drug Administration non vietò quella pratica nel 1955.

Non si può giudicare il grado di maturazione di un’arancia dal colore, quale che sia la sua provenienza. Se nessuno la coglie, un’arancia può rimanere sull’albero fino alla stagione successiva e in quel periodo le fluttuazioni nella temperatura possono farla passare dal verde all’arancione e poi di nuovo al verde senza influire sulla qualità o sul gusto.

I frutti che vedete esposti al supermercato appaiono completamente arancioni, ma forse state cominciando a chiedervi preoccupati se non siano stati trattati con il gas. Non dovete. L’etilene è inodoro, insapore e innocuo, e molti frutti e verdure lo esalano naturalmente una volta colti. Tra i produttori di etilene figurano le mele, i meloni, i pomodori, gli avocado e le banane. Il gas non è nocivo per voi, ma può danneggiare altri tipi di frutta o verdura; ecco perché fareste meglio a tenere mele e banane separate da limoni e carote, per esempio (e, ovviamente, dalle arance).

L’etilene ha vari usi, oltre alla produzione della plastica (e di detergenti e antigelo) e all’alterazione del colore delle arance. Se volete accelerare la maturazione di un mango acerbo tenetelo in un sacchetto con una banana.

Tratto da “Il secondo libro dell’ignoranza

di John Lloyd e John Mitchinson


Le sofisticazioni alimentari

Di DanieleMD

Sofisticare significa adulterare, alterare una sostanza, contraffarla. Un procedimento punito a norma di legge. Ma può essere legale?
Alla definizione di “sofisticazione alimentare” concorrono due componenti. Una, la contraffazione. Due, il limite di legge.
Contraffare, adulterare, celare sotto mentite spoglie, evocano attività da contrabbandieri o da ladruncoli con mascherina nera, gesti compiuti di soppiatto, nell’ombra… continua


Commento: beh, quella delle arance proprio non la sapevo…

In effetti c’è una bella confusione sul mercato, ad esempio trovi un olio con l’etichetta “olio italiano” e poi vai a leggere gli ingredienti e c’è scritto oli della Comunità Europea …allora scrivici “olio europeo”! Oppure yogurt naturale senza conservanti e tra gli ingredienti ci sono gli aromi, che sono conservanti… c’è da sbizzarrirsi… e da perderci un sacco di tempo a leggere le etichette.

Il trucco e l’inganno stanno sempre dietro l’angolo… e quando li scopri come consumatore ti senti tradito e beffato, così non ti fidi più di nessuno e compri quello che più ti conviene.

Le aziende che lavorano con un’etica commerciale corretta in questo modo si trovano a dover fare i conti con questa sfiducia generalizzata, a dover garantire la qualità del prodotto con costi elevati, con una concorrenza sleale e spietata sul prezzo.

È tutto così faticoso, complicato, confuso…

Ci si aspetterebbe che le autorità preposte si ponessero come alter ego a garantire il rispetto di diritti e doveri, a educare ognuno al proprio ruolo così da riportare un certo ordine e valore nelle cose.

Una società giusta non si può fondare su chi fa il più furbo…

Leda

 

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