Saper fare: Sculture di pane natalizie. La pasta al sale

Lavorare con la pasta al sale può essere divertente, magari con i nostri bambini. In genere essi gradiscono molto le attività manuali, che stimolano molto la loro creatività; ma anche per noi adulti, è bello vedere qualcosa che prende forma dalle nostre mani. È estremamente soddisfacente.

Ecco un tutorial molto esauriente: Come Preparare le Decorazioni Natalizie con la Pasta di Sale

Buon Natale

Trovò una grotta e la condusse dentro ed uscì a cercare una levatrice ebrea nel paese di Betlemme.
E io Giuseppe stavo camminando ed ecco non camminavo più. Guardai per aria e vidi che l’aria stava come attonita, guardai la volta del cielo e la vidi immobile e gli uccelli del cielo erano fermi. Guardai a terra e vidi posata lì una scodella e degli operai sdraiati intorno, con le mani nella scodella: e quelli che stavano masticando, non masticavano più e quelli che stavano prendendo del cibo non lo prendevano più e quelli che stavano portandolo alla bocca, non lo portavano più, ma i visi di tutti erano rivolti in alto. Ed ecco delle pecore erano condotte al pascolo e non camminavano, ma stavano ferme e il pastore alzava la mano per percuoterle col bastone e la sua mano restava per aria. Guardai alla corrente del fiume e vidi che i capretti tenevano il muso appoggiato e non bevevano; …e insomma tutte le cose, in un momento furono distratte dal loro corso.
Ed ecco una donna che scendeva dalla montagna, mi domandò:
«Uomo, dove vai?»
Ed io le dissi: «Cerco una levatrice ebrea… Vieni a vedere.» E la levatrice andò con lui.
Si fermarono nel luogo dov’era la grotta ed ecco apparve una grande luce, tanto che i nostri occhi non potevano sopportarla. Ma a poco a poco quella luce si attenuò, finchè non apparve il bambino. Allora la levatrice diede un grido e disse: «Questo di oggi è un grande giorno per me, perchè ho visto un fatto straordinario: è nata la salvezza per Israele».

Protovangelo di Giacomo, capitolo XVIII
I Vangeli apocrifi, Einaudi tascabili

 

Nel nome del pane

I modelli realizzati con acqua, farina e sale sono denominati anche sculture di pane. A differenza del pane non si deteriorano nel tempo.
Un libro sulle sculture realizzate con la pasta al sale non può iniziare senza ricordare l’alimento base dei Paesi europei.
Ogni città e paese ha le sue forme tradizionali di pane: michette, ciambelle, cornetti, gallette, filoncini, cracker, grissini, crostini, panini, tartine, sandwich.
Furono i panettieri di Vienna ad inventare il cornetto. Per festeggiare  la vittoria dell’esercito austriaco su quello turco usarono la stessa forma della mezzaluna.
Nella storia alimentare il pane sostituì i cereali bolliti. Fu usato come alimento da egiziani, greci e romani.
L’immagine del pane ebbe un grande successo durante il Medioevo, anche per il prestigio che aveva nella sacralità cristiana.

C’è chi afferma che non si vive di solo pane e chi rende pan per focaccia; chi vive con pane e acqua; chi dice pane al pane e vino al vino; chi mangia pane a tradimento, chi è buono come il pane e si leva il pane di bocca per darlo agli altri; c’è ancora chi ha pane e non ha denti e se non è zuppa, è…

Anche con il pane si creano delle sculture, dei veri capolavori.
Fanni (Nuoro) il giorno di San Giovanni (21 giugno) si distribuisce pane a forma di uccello (a destra);
mentre a Decimoputzu (Cagliari), durante la sagra in onore di san Giorgio, si offre ai partecipanti il pane fiorito. Sono pani che raffigurano foglie, fiori, animali.

“Perfettamente circolare, intagliato a colombine e fiori, il pane nuziale di sua sorella le apparve più fine e bello di quando lo aveva visto sulla pala del forno: una filigrana di farina e acqua, figlia di un’arte a portata di poche. Mentre sua madre e Bonacatta lo preparavano le era stato impedito di assistere, e anche il semplice atto di guardarlo in segreto restava una violazione le cui conseguenze le invasero il sangue con una vampata, acuita dall’odore forte e buono che riempiva la stanza come un ventre.
(…)
Mentre era china ad osservare il pane, accadde però che gli occhi andassero allo specchio, dove oltre al pane vide anche se stessa“.

di Michela Murgia dal libro Accabadora, Einaudi

 

Dal 1993 l’Associazione Homo Edens e l’Associazione Panificatori della provincia di Bolzano organizzano la Festa del Pane: un convegno, il concorso fotografico, mostre degli attrezzi e strumenti antichi e un corteo storico folcloristico.

«Il pane, dono di una dea per gli antichi Greci, corpo di Cristo per il Cristianesimo, prodotto di prestigio e parte integrante della dieta — affermano gli organizzatori della manifestazione di Bolzano — con la sua valenza internazionale può diventare uno strumento ulteriore per conoscersi… e la conoscenza è la prima tappa verso una integrazione rispettosa delle differenze e delle peculiarità culturali.»

La pasta al sale

Con farina, acqua e sale senza aggiungere lievito, si ottiene un impasto facilmente manipolabile e di poco costo. L’abbondante quantità di sale usata, nella ricetta classica è pari alla quantità di farina, assicura una buona conservazione del modello.

Nel passato il sale era impiegato anche per proteggere gli oggetti da topi e insetti.
Quest’arte conosciuta soprattutto in Germania (salzteig), si è sviluppata oggi anche in Italia. Con un po’ di esperienza si ottengono degli ottimi risultati. Si costruiscono coperchi per scatole, animali, bamboline, trecce, bomboniere, si confeziona un regalo creativo, si accompagna l’annuncio di una nascita, della prima comunione, un dono per il compleanno o il matrimonio. Modelli da realizzare in occasione delle maggiori festività o ricorrenze dell’anno, come il Natale, la Befana, San Valentino, Pasqua…

Testi tratti dal libro: Nuove sculture di pane a cura di Renzo Zanoni, La casa verde, 1993

«La fiamma è bella» dice il contadino
guardando il ceppo che arde nel camino.
E il ceppo gli risponde dal braciere:
«Prendi il mio posto e cambierai parere!»

 

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