Poesia e sole

POESIA ILARE

E mi sporgo a prendere il sole
da tanti giorni piove e piove.

Mi assale un profumo di cucina..
no no, lo ignoro..!
è troppo dolce farsi baciare
crogiolarsi al sole
lasciarsi andare..
ad occhi chiusi
assorbita,
riesco quasi a respirare..

oh no! Ancora questo odore
che sale e sale.

Lo ignoro! Continuo a restare
abbarbicata a questa luce solare.
Tutt’ad un tratto ricordo…
oddio, il caffè che sale!
La moka! si definisce arbitrale,
decreta finito il momento…
il caffè è pronto..sù sù
evitiamo il suo spargimento.

LOL

©zzileda


TIENI IL SEGNO: Creme solari

Meglio sapere cosa stiamo spalmando sulla nostra pelle!

7 LUGLIO 2008

È di circa un mese fa la notizia che l’UE ha sancito per legge il divieto di utilizzare la dicitura “schermo totale”. Perchè? È fuorviante! Infatti generano l’errata convinzione che una volta applicati ci si possa esporre al sole come e quanto si voglia. Invece della formula ingannevole “schermo totale”, il fattore di protezione ai raggi solari dovrà essere contrassegnato con basso, medio, elevato, molto elevato. Le confezioni dei cosmetici dovranno contenere avvertenze più severe, indicando che i raggi UVA sono responsabili dell’invecchiamento della pelle e alterazione del sistema immunitario.

Riportata questa notizia (che spero già conoscevate) e ricordando comunque che è sempre meglio non esporsi al sole dalle 11 alle 15 e che è sempre il caso di usare una crema protettiva, vediamo adesso come sono fatte queste creme solari e come scegliere quella giusta.

Ma cosa stiamo mettendo sulla nostra pelle?

Sebbene gli industriali del cosmetico affermano che i prodotti chimici presenti nelle loro creme non vengono assorbiti all’interno del corpo, molti gli studi dimostrano il contrario: almeno quattro tra i più comuni filtri solari vengono assorbiti eccome, dato che sono stati ritrovati non solo negli strati più profondi della pelle, ma anche nelle urine. E poi, c’è da chiedersi come potrebbero funzionare certi farmaci veicolati con il cerotto (nicotina, ormoni, cardiologici) ?

Dallo stesso articolo:
Non dimentichiamoci che, alla fine, tutte queste sostanze chimiche finiscono nei fiumi, nei laghi e…nel mare!
Infatti secondo il ricercatore italiano, Roberto Danovaro, in un lavoro pubblicato sull’ultimo numero di “Environmental Health Perspectives” anche a bassissime concentrazioni, le creme solari contenenti filtri chimici sono in grado di scatenare organismi virali latenti che causano lo sbiancamento dei coralli.

Come proteggerci naturalmente?

Va subito detto che oltre alle creme (la cui dose giusta per un adulto è di 6 cucchiaini da té di crema, più o meno due milligrammi per cm quadrato di pelle ) anche gli indumenti proteggono dal sole e va sottolineato che i materiali giusti per proteggersi sono solo quelli naturali (lana e cotone) e non certo quelli sintetici (mi si irrita la pelle solo a pensarci…) e che un indumento bagnato protegge molto meno di uno asciutto.
Vedi anche: Filati e tessuti

Infine ecco qualche curiosità:

Anche una buona alimentazione ricca di fattori protettivi per la salute (vitamine C, E, Selenio, Luteina, Zeaxantina, ecc.) aiuta a proteggere dal sole. Tra gli alimenti indicati, i frutti di bosco sarebbero i migliori per prevenire le ustioni solari.

Sono proprio le gite brevi, in cui si sta (erroneamente) di più al sole e con meno attenzione per abbronzarsi prima, a provocare i danni maggiori. La maggior parte dei casi di eritemi e di scottature si verifica proprio nei week-end.
Spellarsi è un’evenienza comune solo quando la pelle è traumatizzata. Se l’abbronzatura è stata presa in modo graduale e utilizzando la giusta protezione, l’esfoliazione della pelle è lenta e impercettibile, esattamente come quando la pelle non è esposta al sole.

L’abbronzatura da lampada non è sufficiente a proteggere la pelle durante l’esposizione solare.

La pelle viene colpita dalla radiazione diretta del sole, ma anche da quello riflessa: ghiaccio, neve, acqua e sabbia hanno una grande capacità di riflettere da radiazione, come uno specchio. Non riusciamo ad accorgerci di questa “doppia esposizione” solo perché non siamo in grado di vedere i raggi UV, che non sono percepiti dall’occhio umano. Anche le nuvole, fatte di vapore acqueo, riflettono la radiazione solare (e in parte la lasciano anche passare), mentre trattengono i raggi infrarossi, che riscaldano: quindi non fidatevi della sensazione di fresco sotto un cielo nuvoloso, meglio proteggersi ugualmente per difendersi dalla radiazione riflessa.

Tratto dal blog Psiche e Soma


Commento: Molte persone ritengono che tornare a casa dal mare, dai monti, dal lago tutti belli rossi voglia dire essersi abbronzati. In realtà è una scottatura, perchè la melanina impiega un po’ di tempo per colorare la pelle, rendendola abbronzata.

È essenziale proteggersi dai raggi UVA che causano l’invecchiamento precoce della pelle e danni al nostro sistema immunitario, e dai raggi UVB che provocano macchie cutanee, scottature ed eritemi, usando una crema protettiva adatta alla propria pelle, al tipo di carnagione che si ha:

  • se si è di carnagione chiara, capelli biondi e occhi chiari, sarà necessario usare un fattore protettivo alto
  • se la carnagione è mediterranea, olivastra con capelli e occhi scuri, si potrà usare un fattore protettivo più basso.

Perchè la crema solare sia efficace occorre anche calcolare quanto tempo la propria pelle può resistere al sole senza conseguenze quali la scottatura o l’eritema.
Se in condizioni normali ci si scotta dopo 10 minuti, una crema solare a protezione 8 consente di proteggersi dal sole per 80 minuti, una con fattore di protezione 10 fino a 100 minuti e così via.

I fattori protettivi vanno considerati:
dal 6 al 10: bassa protezione.
dal 15 al 25: media protezione.
dal 30 al 50: alta protezione
dopo i 50: protezione molto alta

La crema solare va applicata in quantità adeguata, senza esagerare almeno 30 minuti prima dell’esposizione al sole perchè venga assorbita dalla  pelle e riapplicata ogni 2 ore, anche se non si ha sudato o non si è stati in acqua.

Leda

Abbronzatissima – Edoardo Vianello (1963)

 

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