Educazione siberiana

“Educazione Siberiana” 
di Gabriele Salvatores
Crescere tra codici e maestri

Amicizia, senso d’appartenenza a una comunità e codici di comportamento: è intorno a questa triade di valori che ruota l’esistenza dei personaggi protagonisti di Educazione siberiana, il nuovo film firmato da Gabriele Salvatores.

dalla recensione di Serena Cirini
28 febbraio 2013

La storia, ispirata all’omonimo romanzo dello scrittore Nicolai Lilin, è ambientata in una regione della Russia meridionale e si svolge in un lasso di tempo che va dal 1985 al 1995: un periodo storico particolarmente convulso, scosso dalle grandi trasformazioni e dai profondi cambiamenti portati dall’abbattimento del muro di Berlino e la conseguente sparizione dell’Unione Sovietica.

Kolima e Gagarin, amici per la pelle, crescono e maturano in questi difficili anni. La loro crescita, però, non assomiglia a quella dei loro coetanei. L’educazione impartita, infatti, prevede il furto, la rapina e l’uso delle armi. Una tale efferatezza nei comportamenti, tuttavia, si affianca a un rigido codice morale che si fonda su regole precise e incontrovertibili, profonde e spesso condivisibili. Questa differenza, che separa e diversifica l’atto dalla parola, nutre la trama di questa pellicola.

È nel personaggio interpretato dal bravissimo John Malkovich che questi due aspetti, lontani e contrari, s’incarnano per convivere. Nonno Kuzja, il vecchio saggio interpretato dall’attore, è il capo del clan criminale siberiano ma, allo stesso tempo, è capace di pronunciare parole che racchiudono un profondo significato morale come quelle che compongono una delle battute più belle del film:

«Un uomo non può possedere
più di quello che il suo cuore può amare
».

(articolo completo)

Il tema fondamentale del film è la necessità di avere dei valori spirituali nella propria vita per sapersi muovere tra violenza e falsi miti e trovare la strada giusta per diventare persone autentiche, uniche e libere.
Vediamo una comunità, quella dei siberiani, in cui ogni componente ha un ruolo ben preciso, e i due ragazzi Kolima e Gagarin vengono educati alla dignità, all’onore, al rispetto, alla protezione dei più deboli e della comunità stessa dal degrado sociale in cui violenza, denaro e sfruttamento sono la normalità. Ciò è determinante per Kolima che non cede alle tentazioni di alcol e stupefacenti che invece indeboliscono lo spirito di Gagarin, la cui mancanza di fede in ciò che gli è stato insegnato, lo porta a perdersi e a compiere atti indegni illudendosi di essere libero.

Io non credo a niente,
perciò posso fare quello che voglio

C’è qualcosa che stride in questa comunità, ed è l’intreccio tra gli idoli religiosi (il sacro) e le armi (il profano) caratteristica delle religioni intrise di fanatismo ed estremismo e delle organizzazioni mafiose, quasi fosse un alibi per giustificare l’uso della violenza come difesa in un mondo dove regna l’anarchia e non c’è giustizia sociale. Questo non ha niente a che fare con la vera fede religiosa che insegna a non crearsi idoli da adorare e a praticare la non violenza come insegnamento alla pace perchè ciò che è divino va cercato dentro di noi.

Interessante l’argomentazione sui tatuaggi del corpo, che raccontano il vissuto dell’individuo e divengono simbolo della reputazione dell’individuo stesso.
Delicata e simbolica la sacralità dei soggetti più deboli, in contrasto con l’ignobile predominio attraverso lo sterminio e l’oppressione di massa che ancora avvengono nel mondo e sono tentazioni che stanno sempre dietro l’angolo.
Le colombe, maschio e femmina, sono simbolo di purezza di un sentimento come l’amore e vengono lasciate libere di scegliersi o meno, l’amore non nasce per forza e non viene delimitato da convenzioni sociali.

Bellissima e piena di significato la canzone “Absolute Beginners” di David Bowie nella scena della giostra con i seggiolini che insieme a quella delle colombe lanciate in cielo, è simbolica della libertà di volare, di sognare e di poter scegliere,  della ricchezza che sta nel dare valore alle cose semplici e all’amore in qualsiasi forma perchè ti fà sentire parte di un tutto. Il film è accompagnato dalle musiche di Mauro Pagani, produttore, scrittore, compositore, polistrumentista italiano ex della mitica PFM (nella cui turnèe in Giappone fu acclamato tra i dieci migliori musicisti del mondo) nonché direttore musicale dell’ultima edizione del Festival di Sanremo.

Leda

Educazione siberiana
di Gabriele Salvatores
Italia, 2013
Genere: Drammatico
Soggetto: dal romanzo omonimo di Nicolai Lilin (Ed. Einaudi)
Sceneggiatura: Stefano Rulli, Sandro Petraglia, Gabriele Salvatores
Fotografia: Italo Petriccione
Montaggio: Massimo Fiocchi
Produzione: Cattleya e Rai Cinema, Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini e Marco Chimenz
Distribuzione: 01 Distribution

La fame viene e scompare
ma la dignità una volta persa non ritorna mai più

La gente li chiama matti, pazzi, anormali
solo perchè non capisci quello che pensano e dicono,
ma la loro lingua è la lingua di Dio.
Per questo noi li chiamiamo “Voluti da Dio”
e dobbiamo rispettarli tutti.
A nessuno è permesso di toccarli, neanche con un dito,
ed è a noi che spetta proteggerli
anche a costo della nostra vita.

 

E ora beviamoci il nostro cifir
il miglior tè di tutto il mondo.
Prima ci godiamo il suo calduccio,
poi ne apprezziamo l’aroma
e solo allora ne gustiamo il sapore.
Tre piaceri in uno…
e pensare che è solo e soltanto acqua

IL CIFIR

Il Cifir è un molto forte, si prepara e viene bevuto seguendo un rituale antico.

Ha un potente effetto stimolante: berne una tazza è come bere di colpo mezzo litro di caffè. Lo si prepara in un pentolino, il Cifirbak, che non si usa per nient’altro e che non va mai lavato coi detersivi, ma solo sciacquato in acqua fredda. Se il Cifirbak è nero, sporco di residui di tè, è più apprezzato, perché il Cifir viene più buono.

Vengono utilizzate foglie di tè nero non sminuzzato, e rigorosamente proveniente da Irkutsk, in Siberia.


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