Caos calmo – audiolibro

Caos calmo di Sandro Veronesi è un audiolibro che ho trovato molto singolare per un’insieme di fattori. La storia si sviluppa in prima persona, ed essendo l’autore stesso a dar voce al racconto accade che autore e protagonista si fondano in un’unica persona, e i fatti narrati sono talmente reali da rispecchiare fedelmente il nostro tempo, che si ha come l’impressione che stia raccontando la propria vita. È un testo talmente riflessivo e coinvolgente che ti sembra di essere lì con Pietro Paladini dentro a un film.

Caos calmo
di Sandro Veronesi
Genere: Narrativa
Voce narrante: Sandro Veronesi
Tipologia: Emons 2007 – CD Audio oppure Download mp3 (versione integrale)

Pietro Paladini, 43 anni, è un uomo realizzato, dirigente di un importante network televisivo è in villeggiatura al mare con la moglie Lara e la figlia di dieci anni Claudia. Un giorno mentre lui e il fratello Carlo salvano dall’annegamento due donne, proprio in quel momento Lara è colpita da un’aneurisma e muore nel giardino di casa.

Al lutto improvviso che Pietro deve affrontare, si aggiunge la forte tensione nel luogo di lavoro per un’imminente fusione che può pregiudicare il futuro di molti impiegati. Pietro sembra trovare conforto rimanendo accanto alla figlia, tanto che dopo averla accompagnata il primo giorno di scuola, anzichè andare in ufficio decide d’impulso di rimanere lì davanti alla scuola.
Auto – panchina – bar, e i frequentatori abituali del luogo divengono i suoi punti di riferimento.
A sua volta diventa lui stesso un punto di riferimento per colleghi, parenti, capi che vengono a cercarlo per confidargli i loro problemi.

Pietro Paladini racconta della sua vita con un’onestà tale che rasenta l’impudenza e la sconvenienza, privo di ipocrisie oscilla tra il bene e il male, tra una cruda realtà e una realtà addolcita, tra illusione e disillusione; dà voce sia ai pensieri oscuri sia ai pensieri sublimi che convivono nell’animo umano.
Nella sua vita avvengono dei cambiamenti radicali che lo portano a guardare con occhi diversi e a conferire più valore a ciò che di solito appare scontato: la quotidianità, i suoi ritmi, i riti, le tradizioni, che caratterizzano la nostra identità e ci fanno sentire parte di una comunità. Un certo ordine nelle cose, i gusti semplici, puliti, che ci fanno sentire in armonia con il mondo. Il buon senso, il prendersi cura di Claudia, lo stringere un legame speciale con lei, gli dà la forza di non soccombere al dolore.
Anche il gioco che si è creato con Matteo, il bambino Down che si aspetta che l’auto gli dia il segnale

il bambino non sospetta minimamente che non possa suonare… ha fede incrollabile nel fatto che suoni – … e che lui sia lì – I bambini hanno un altro modo di affrontare la vita. Del resto è anche vero che i bambini sono sorprendenti, a volte sembra che sappiano già tutto…Claudia mi ha trafitto con una domanda perfetta: “Sai qual’è la cosa che mi aveva turbato più di tutte in vita mia? E’ stato quando ho scoperto che la MIA nonna era anche la TUA mamma”…È stata Claudia a ricordarmi che un bambino ragiona in modo molto diverso dagli adulti e non è detto venga necessariamente turbato dalle cose che gli adulti ritengano possa turbarlo. Mentre al contrario, può essere turbato da cose che gli adulti nemmeno vedono.

Pietro diventa un punto di riferimento in “un posto prodigioso, un muro del pianto senza il muro” assiste giorno per giorno a un pellegrinaggio di persone che vivono un altro caos, quello che scardina ogni certezza costruita sull’apparenza.

La sola ragione per cui nessuno mi considerava matto anche se stavo tutto il giorno davanti a una scuola, era il fatto che pensavano ci stessi sempre, inchiodato dal dolore in quel punto del mondo. E questo fatto era diventato una delle poche certezze della loro vita, forse l’unica. In qualche strano modo li rassicurava, ragion per cui quando venivano a trovarmi trovavano anche il coraggio di affrontare il proprio di dolore, di ammetterlo innanzitutto… Perché in quel posto che secondo loro io avevo scelto per soffrire, eravamo tutti misteriosamente forti, ma se io cominciavo… a comportarmi come loro e succedeva che venissero lì a trovarmi senza trovarmici, allora eravamo tutti deboli, loro si smarrivano e io ero solo uno squilibrato che non sapeva accettare la realtà.

Da lì può continuare il suo lavoro mantenendosi a distanza di sicurezza da un ambiente pieno di trappole e tradimenti, di veleni prodotti dalla fusione dei due colossi, frutto di una smisurata ambizione e di un cinismo senza ritegno, dei supermanager senza scrupoli.

Sapevamo che una fusione di quelle proporzioni genera un dio molto debole…e un esercito di frustrati, umiliati, rimossi, trasferiti, licenziati; sapevamo che genera valore in borsa quando viene annunciata, ma poi svilisce ed azzera la qualità del lavoro prodotto dalle società che ne fanno parte e che alla lunga diventa un fallimento per tutti. Lo sapevamo perché l’avevamo visto succedere e spesso ne avevamo anche approfittato.

E Pietro si trova di fronte a una scelta tra il potere che gli viene offerto e ricoprire il ruolo dirigenziale che era stato del suo amico, Jean Claude.

Io un titano, un dio. Senza potere naturalmente, una super testa di legno, un guscio vuoto, un fantoccio etero diretto, ma chi se ne frega, intanto la mia vita diventerebbe favolosa, così zac… da un giorno all’altro.

Ma non cede alla tentazione e non cavalcherà con gli uomini potenti, ne guadagna sicuramente la sua autostima.

Oggi mi sono costruito un ricordo fenomenale, qualcosa di talmente grande che non potrò parlarne con nessuno. Ricorderò per anni questo momento: i mucchi di neve lungo il marciapiede, l’odore di bagnato nell’aria, le nuvole di fiato. Poi un giorno se sarò diventato un uomo buono, lo dimenticherò.

E Pietro è ancora lì che sta aspettando quieto che arrivi, come la piena di un fiume, il dolore…

Solo pochissime persone adulte sono interessate  al mistero della morte in sé, mistero invece che incuriosisce molto i bambini.

Lo strano fenomeno dei brani dei Radiohead, le cui parole sembrano colpirlo e trasmettergli con naturalezza un qualche messaggio, come se quelle precise parole fossero rivolte proprio a lui, “e sembrano sagge, appropriate perfette come se quel disco lo stesse vedendo e cercasse di parlargli, di dargli dei consigli.

Il lutto è una cosa complicata, ci vuole tempo e ci vuole  qualcosa su cui concentrarsi.

Quello che è certo, è che lì, in quel posto, Pietro è riuscito a dare un senso alle sue giornate, e si mette alla prova, con i lunghi elenchi ripescati tra i ricordi.

Fulmineo e spaventoso, l’elenco di ciò che in tutta la vita i miei occhi e la mia mente abbiano visto cui palesemente mancasse il soffio dell’anima: il ghigno dei teschi, l’occhio vitreo degli squali, la pelle grigia degli zombie, i mucchi di cadaveri nei lager, il vomito verde dell’esorcista, la piramide di serie di poltergeist, il rincoglionimento di Frankenstein, la pagina di It che spiega cos’è It, la descrizione fisica del Signor Hyde… tutte immagini, flash rimaste nella mente.

Fa meditare questo passo, su come spesso si è passivi e tolleranti, abituati, alla violenza gratuita, all’osceno, alle brutture e poi vediamo una società indebolita, sopraffatta proprio dalla paura, dalle fobie, dagli attacchi di panico e bisognosa che tutto sia perfettamente sotto controllo e che tutto sia assolutamente perfetto.
L’abuso di alcol, droghe, gli sport estremi sono il tentativo di riprodurre le emozioni forti, intense, con fatica contenibili, che si vivono da bambini; ma è solo un’illusione che le cose possano essere diverse, è un’evasione e poi ti ritrovi peggio di prima, e perdi la dignità.

E ancora… si spera che lo zio che vuol regalare un videofonino alla nipote gli venga in mente, prima, di chiedere un parere a chi si occupa della sua educazione; o che il direttore dei programmi di fronte alla possibilità di trasmettere 24 ore su 24 i cartoni animati si ponga il fatto che i bambini la notte dormono e che se anche si perde un cartone non è la fine del mondo; o chi si finge invalido comprenda che sta rubando delle risorse, a chi invalido lo è per davvero; o che per quanto si cerchi di trovare una giustificazione a un’azione squallida, rimarrà per sempre il senso di vergogna… e ti poteva andare anche peggio… e altro ancora… questo libro è tutto un susseguirsi di passi da citare.

Ormai è il mondo stellina a non essere normale. Polimeri, ormoni, telefonini, benzodiazepine, debiti, carrelli del supermercato, ordinazioni al ristorante, negozi di occhiali, A innamorato di B ma B non è innamorato di A…

Caos calmo è un libro ricchissimo di spunti di riflessione, un lucido ritratto del nostro tempo, tocca aspetti che sono pieni di contraddizioni, di illusioni, di capovolgimenti e circoli viziosi. Da non perdere, specie a chi piacciono i testi che stimolano alla riflessione, a chi ama lasciarsi trasportare dai racconti, a chi ha poche risposte e tante domande.

Caos calmo è anche un film diretto da Antonello Grimaldi con Nanni Moretti, Alessandro Gassman, Isabella Ferrari e Valeria Golino. Mia opinione è che sia proprio l’audiolibro a dare maggior risalto alla storia: la voce e l’incedere di Sandro Veronesi, il tono a volte ironico, a volte stupito, a volte melanconico, a volte scurrile è irrinunciabile, e lo spessore del narrato è irriproducibile con la lettura stessa del libro, sia esso in formato cartaceo o in ebook, in cui prevale decisamente l’interpretazione personale del lettore.

L’audiolibro qui rappresenta una terza dimensione che si pone tra il libro e il film,  quest’ultimo poi secondo me risulta di difficile comprensibile se prima non si conoscono i contenuti.

Segnalo un’interessante e originale articolo su Sandro Veronesi di Irene Maria Scalise da “L’incontro a pag. 22

Leda


TUSCOLA DESTINI SEPOLTI

«Nelle zone selvagge dell’Illinois,
tra il folto dell’erba alta e le piste dei cervi
echeggia l’ululato dei lupi,
antichi predatori si acquattano nella notte buia
per aggredire le loro prede
o per sfuggire a chi gli dà la caccia.
Non sono le scintillanti luci di Chicago,
è piuttosto qualcosa di primordiale, qualcosa
che ha resistito quasi immutabile per migliaia di anni.
Una caccia che non finisce mai,
una caccia dove da un momento all’altro
il cacciatore può trasformarsi in preda.
Annidata in questo cuore di caos calmo
c’è la cittadina di Tuscola dove abitano creature oscure
che lottano per sopravvivere all’antica battaglia»

Che cosa c’entra questo con la mia vita?

da Caos calmo

 

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