Quando mancano le scienze sociali
Il terremoto dello scorso 24 agosto che ha colpito Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto e altri piccoli comuni tra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo è stato raccontato sul web tramite l’approccio esclusivo delle scienze dure che, seppur in grado di fornire fondamentali strumenti di sapienza tecnica e di policy, raccontano solo una parte della complessità di un disastro e il rischio relativo. Si è parlato molto della necessità di adeguare il tessuto edilizio a vincoli antisismici e a codici e regolamentazioni da far rispettare in maniera ferrea.
Restano, tuttavia, ancora escluse dal dibattito quelle variabili sociali e umane che intervengono in uno scenario di gestione del rischio e del disastro, in particolare in fenomeni drammatici, a larga scala e largamente percepiti come i terremoti.
Affermo pertanto la necessità di raccontare il disastro da angolature differenti e molteplici, in grado di cogliere la diversità e la complessità della sfera sociale senza riduzionismi e banalizzazioni… continua
Interessanti punti di vista che meritano attenzione