Curioso che ciclicamente si ritorni a cercare di imporre/riproporre il nucleare… ecco una serie di articoli, come un diario, molto illuminanti.
Alle porte di Roma riaccesi dopo anni due piccoli reattori nucleari sperimentali dell’Enea
20 ottobre 2010
Il ritorno del nucleare in Italia, dopo il referendum del 1987, ha una data di inizio. Oggi. Sono stati infatti riaccesi i due reattori sperimentali presso il Centro di Ricerche Enea Casaccia, vicino Roma, che rappresentano di fatto il simbolo del ritorno del nucleare in Italia… continua
Fonte: gliitaliani.it
Lunedì Bologna festeggia il “no” del referendum contro il nucleare del 1987
6 novembre 2010
Aperitivo con musica e fumetti in piazza Re Enzo
Una festa di compleanno, quella del referendum del 1987, per dire ancora una volta ‘no’ al ritorno del nucleare. Perché ci vorranno 10 o 20 anni per ottenere le centrali nucleari che poi produrranno solo il 5% dell’energia totale italiana. Invece, negli ultimi quattro anni, soprattutto con le rinnovabili, la potenza installata è cresciuta da 96 gigawatt a 107, il doppio delle quattro centrali nucleari che il Governo vuole costruire, spiega Derek Jones del Cnr. Al di là delle paure di molti, la realtà è che “l’energia nucleare in Italia è irrilevante”.
È con queste certezze che le associazioni Libertà e giustizia ed Energia e democrazia, appoggiate da 28 tra partiti, sigle e altre associazioni, lunedì dalle 18 alle 20 organizzano un brindisi antinucleare in piazza Re Enzo a Bologna. Proprio durante il fine settimana, in tutta Italia ci saranno mobilitazioni contro le centrali, in occasione dell’anniversario del referendum sul nucleare, che 23 anni fa, un anno dopo Chernobyl, dette tre risultati chiarissimi ai tre quesiti: i ‘no’ furono l’81-80-72%. A Bologna l’atmosfera sarà particolarmente festaiola, visto che il piazza Re Enzo ci sarà la banda Roncati a fare un po’ di musica e Zap e Ida a disegnare fumetti antinuclearisti. Un modo per attirare l’attenzione della gente che per le associazioni non è bene informata sulla questione. Il rischio, dice infatti il promotore di Energia e Democrazia Bologna, Renzo Craighero è che si creda a ciò che dice Confindustria ed Enel, e cioè che l’Italia non reggerà al fabbisogno di energia senza il nucleare. “Non è vero, come non è vero che importiamo il 30% di energia elettrica dall’estero. Il costo più alto dell’energia non viene dalla produzione, ma dalle aziende che la distribuiscono”.
Inoltre la creazione di centrali nucleari non solo costerà moltissimo, ma comporterà anche pericoli per lo smaltimento delle scorie. Infine una considerazione: “Nel 1987 uno dei quesiti proibì all’Italia di produrre energia nucleare anche all’estero. C’è quindi da capire se gli investimenti già fatti e in corso di Enel in Francia e in Albania, l’azienda li poteva fare davvero”, chiude Craighero. Lunedì in piazza ci dovrebbero essere anche, tra gli altri, Cisl, Donne in nero, Federazione della Sinistra, Ingegneria, Legambiente, Movimento Cinque Stelle, Sinistra Critica, Sinistra ecologia libertà.
Fonte: gliitaliani.it
Esiste un referendum per quanto riguarda il tema nucleare con cui gli italiani hanno votato no al nucleare, ma molto probabilmente sta facendo la fine di quello in cui si abrogava il finanziamento ai partiti politici, visto che stanno facendo l’esatto contrario di quello che era stato deciso da noi… popolo italiano.
L’Emilia Romagna già si è espressa che il nucleare non lo vuole, come pure la Lombardia che con ipocrisia si schiera a favore del nucleare …purchè non sia a casa sua. E qui mi viene da ridere perchè non capisco che senso abbia visto che l’incidente accaduto alla centrale nucleare di Černobyl (Ucraina) produsse una nube radioattiva che con il vento giunse fino in Europa e attraverso la pioggia depositò le particelle radioattive nel terreno!
PERCHE’ L’ITALIA NON DEVE TORNARE AL NUCLEARE
11 maggio 2010
di Raffaele Langone
Come è noto, il Governo centrale spinge per il ritorno dell’Italia al nucleare e l’ENEL ha stipulato un accordo preliminare con la ditta francese AREVA per l’acquisto di quattro centrali di tipo EPR da 1650 MW. Per dar ragione di questa scelta si fa ricorso ad argomentazioni che a prima vista possono apparire fondate, ma che in realtà sono facilmente confutabili sulla base di dati ampiamente disponibili nella letteratura scientifica ed economica internazionale.
Si sostiene che l’energia nucleare è in forte espansione in tutto il mondo, ma si tratta di un’informazione smentita dai fatti… continua
25 novembre 2010
Anche Puglia, Basilicata e Campania hanno emanato una legge regionale che vieta l’installazione sul loro territorio regionale di impianti di produzione di energia nucleare, di fabbricazione di combustibile nucleare e di stoccaggio di rifiuti radioattivi. Ma la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittime tali leggi.
Ora anche la Regione Lazio, a sorpresa, dice no al nucleare. Infatti dichiara indisponibile il proprio territorio al nucleare a partire dal sito di Montalto di Castro, dove il governo prevede la realizzazione della nuova centrale termonucleare».
Fonte: gliitaliani.it
Deposito nazionale. Esistono in Europa depositi simili?
In quasi tutti i Paesi d’Europa, anche in quelli che, come la Norvegia, non hanno mai prodotto energia elettrica da fonte nucleare, sono operativi depositi definitivi per rifiuti a bassa e media attività, quelli che verranno sistemati nelle celle del nostro Deposito Nazionale. In alcuni casi la soluzione… continua
Fonte: depositonazionale.it
La Rivoluzione Verde secondo Woodrow Clark
di Letizia Tortello
3 marzo 2010
“Dimenticatevi la cosiddetta economia tradizionale”. Parola dell’americano Woodrow W. Clark, economista e Premio Nobel per la Pace 2007 (vinto insieme ad Al Gore).
“L’epoca della seconda rivoluzione industriale deve necessariamente concludere la sua parabola. In fretta. Per aprire la strada a una terza rivoluzione industriale”, in cui il mondo abbandoni le tradizionali energie a combustibile fossile e scelga quelle rinnovabili, come il sole, l’acqua, il vento, il calore della Terra… articolo completo
INTERVISTA A MARIO TOZZI
Bloccato lo spot del Forum Nucleare. Giurì: è ingannevole
22 febbraio, 2011
Lo spot, trasmesso a dicembre su tutte le televisioni nazionali, usava la metafora della partita a scacchi in cui due opposte visioni si affrontano: una favorevole al nucleare e l’altra contraria.
L’intenzione apparente era quella di promuovere un dibattito aperto e spregiudicato sul tema nucleare. L’inganno reale era invece che lo spot cercava di pilotare un’opinione precisa creando un pregiudizio pronucleare… continua
Greenpeace a gennaio risponde con un contro spot con il quale mette in evidenza le contraddizioni della campagna pubblicitaria del Forum.
Il video lanciato sul web, senza gli ingenti investimenti pubblicitari del Forum Nucleare, è rimbalzato sulla rete grazie al passaparola, raggiungendo le 200.000 visite.
E a marzo 2011 cosa accade?
Sarei curiosa di sentire i commenti di coloro che sono convinti di saper controllare gli impianti nucleari in Italia.
Giappone: Fukushima, emissioni importanti
Lo sostiene l’Istituto francese sulla sicurezza nucleare (Irsn)
(ANSA) 13 marzo 2011
Apocalypse Nano
di Alessandra Daniele
Le centrali nucleari italiane saranno sicurissime.
Noi italiani siamo precisi e organizzati, non casinisti come i giapponesi. Come sempre, i nostri appalti saranno limpidi come il cristallo, i nostri cantieri totalmente in regola, le nostre assunzioni basate sul più rigido criterio meritocratico, i nostri controlli rigorosi ed imparziali. Costruiremo centrali tecnicamente all’avanguardia, nel rispetto dell’ambiente e del territorio. Le scorie saranno smaltite in modo corretto e tempestivo, com’è sempre accaduto per ogni tipo di rifiuto urbano.
E poi l’Italia non è zona sismica… continua
Interessanti riflessioni… Accidenti, è proprio quello che penso anch’io! …poi con questa crisi economica sai che corsa alla miglior offerta a discapito della qualità!!! Lo vediamo tutti i giorni.
Ciò che ora viene messo in discussione alla luce dei fatti che accadono in Giappone, è se veramente la scelta del nucleare sia la strada giusta. L’epoca in cui viviamo è caratterizzata dall’avere più che dall’essere, le scelte che spesso vengono fatte sono dettate più dal tutto subito piuttosto che da una prospettiva futura e vorrei che i miei figli non dovessero trovarsi costretti a fare i conti con un fardello così pesante lasciato proprio da noi “eredi dei figli dei fiori”!
“Gli hippy si espressero spesso politicamente attraverso la fuoriuscita dalla società, allo scopo di perseguire i cambiamenti cercati. Tra i movimenti politici supportati dagli hippy ci sono il movimento di ritorno alla terra degli anni sessanta, lo sviluppo dell’impresa cooperativa, l’attenzione all’energia alternativa, il movimento per una stampa libera e l’agricoltura biologica.”
da wikipedia
10 MOTIVI PER ESSERE
ANTINUCLEARE
1. Il nucleare è molto pericoloso
La tragedia di Cernobyl ha dimostrato la pericolosità di questa fonte di energia. Quell’incidente ha causato e causerà ancora nel futuro centinaia di migliaia di vittime e ancora oggi a 23 anni di distanza le ricerche scientifiche mostrano ancora impatti sia sulla flora che sulla fauna. Cresce l’evidenza di leucemie infantili nelle aree vicino alle centrali nucleari.
2. Il nucleare è la fonte di energia più sporca
Le centrali nucleari generano scorie radioattive. Le scorie a vita media rimangono radioattive da 200 a 300 anni, le scorie a vita lunga anche miliardi di anni e non esiste ancora un sistema per la gestione in sicurezza delle scorie nel lungo periodo.
3. Il nucleare è la fonte di energia che genera meno occupazione
Gli obiettivi europei per le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica al 2020 valgono il triplo del piano nucleare di Enel in termini energetici e creerebbero almeno 200 mila nuovi posti di lavoro “verdi” e dunque 10-15 volte l’occupazione indotta dal nucleare.
4. Il nucleare è troppo costoso
Secondo il Dipartimento USA dell’energia un EPR costa, in euro, 7,5 miliardi, una cifra ben maggiore rispetto a quanto propagandato da Enel e governo (4,5 miliardi). Se poi teniamo conto dello smaltimento delle scorie e dello smantellamento e bonifica degli impianti nucleari, i costi per noi e le future generazioni saranno ancora più elevati.
5. Il nucleare non è necessario
Entro il 2020 le fonti rinnovabili, insieme a misure di efficienza energetica, sono in grado di produrre quasi 150 miliardi di kilowattora, circa tre volte l’obiettivo di Enel sul nucleare, tagliando drasticamente le emissioni di CO2.
6. Il nucleare è una falsa soluzione per il clima
Il nucleare è una scelta inutile ai fini climatici, visto che le centrali saranno pronte certamente dopo il 2020 e invece bisogna ridurre oggi le emissioni di gas serra. Investire sul nucleare sottrae risorse alle fonti davvero pulite, efficienza energetica e rinnovabili.
7. Il nucleare non genera indipendenza energetica
Se il nucleare dovesse tornare in Italia, continueremo a importare petrolio per i trasporti e diventeremo dipendenti dall’estero per l’Uranio e per la tecnologia, visto che il nuovo reattore EPR è un brevetto francese.
E, comunque, la Francia leader del nucleare ha consumi procapite di petrolio superiori a quelli italiani.
8. Il nucleare è una risorsa limitata
L’Uranio è una risorsa molto limitata destinata a esaurirsi in poche decine di anni. Nel caso venissero costruiti nuove centrali, l’esaurimento delle risorse di Uranio si accelererebbe.
9. Il nucleare non ha il sostegno dei cittadini
Gli italiani hanno detto NO al nucleare con un’importante scelta referendaria. Oggi i sondaggi di opinione rivelano che la maggior parte dei cittadini non vuole una centrale nucleare nella propria Regione.
10. Il nucleare: più è lontano e minori sono i rischi
Alcuni sostengono che il rischio nucleare c’è già, essendo l’Italia circondata da reattori. È una affermazione scorretta: anche se non è mai nullo, il rischio per le conseguenze di un incidente diminuisce maggiore è la distanza dalla centrale. Le Alpi, come si è visto nel caso di Cernobyl, sono una parziale barriera naturale per l’Italia.
GENERAZIONE CERNOBYL
26 aprile 1986
“Io mi ricordo”
Mi ricordo un certo smarrimento, non si sapeva bene cosa fare, c’era tanta confusione, dubbio che tutto fosse vero. Tra la gente c’era chi prendeva tutto seriamente e chi invece sminuiva l’accaduto. Sembrava che la nube radioattiva non sarebbe arrivata in Europa e quando fummo consapevoli delle precauzioni da prendere era già un po’ troppo tardi.
Leda
Dopo tutto questo percorso viene spontaneo chiedersi chi abbia ancora il coraggio di sostenere che le centrali nucleari siano una scelta logica e proponibile, chi e che cosa si celi sotto questa ostinata campagna pro nucleare, che ha contro la scienza e lo stesso popolo italiano che attraverso i referendum ha espresso chiaramente la propria opinione.
DOC – L’INCUBO DEL NUCLEARE, RIFIUTI RADIOATTIVI
La grande Onda è già arrivata: il disastro del Giappone ce lo dice.
Per quanto vorremo andare, tutti quanti, avanti facendo finta di niente?
di Federico Armeni
11 Marzo, 2011
Sicuramente le immagini che arrivano dai siti e blog di tutto il mondo, in questa epoca unificata e globalizzata nella comunicazione, portano il segnale, chiaro ed evidente, della fine di “questa epoca”, di questo sistema. D’altronde qualsiasi intellettuale e persona dotato di sensibilità e cultura, ha sempre messo in guardia – che parlasse turco o armeno, inglese o cinese – dall’arroganza dei tempi che viviamo, incapaci di imparare dal proprio passato.
Eppure le conquiste dell’uomo sono enormi e tante, ed è inutile appellarsi al disfattismo più facile per parlare di questa epoca che non ha funzionato. Il problema è stato l’uso dei mezzi che l’uomo si era onorevolmente creato, dalla radio all’energia solare.
L’uso dei media è ormai alla deriva irreversibile, tanto che ormai dibattiti sul come ritornare a una diffusione dell’informazione di massa etica non esiste più poichè ufficialmente andata, perduta, così come l’uso dell’architettura è decaduto da decenni sotto le mani di imprenditori edili che prima si dedicavano alla raccolta delle arance.
L’uso del tutto è sbagliato, il costruire per costruire, il fare per fare, il produrre per produrre, il consumare per consumare.
La tecnologia che ci ha anche dato la capacità di avere stime ben precise sulla fine del tutto (ma attenzione la fine non è l’estinzione, ma l’inizio di un qualcosa di completamente differente da ciò che è oggi il modo di vivere), non serve per evitare il disastro.
Troppo debole l’uomo, poichè chi si trova in certe posizioni, è comprabile che sia per una casa al centro che sia per un posto di lavoro a figli e nipoti, che sia, a livelli più grandi, per buone uscite tali da permettere la “vita in Paradiso” per il resto della propria vita.
Di per sè l’invenzione è inutile, perchè l’uomo è peccatore e nasce come tale. Chi parla qui con queste parole ha semplicemente una storia tale che gli consente di avere un’etica tale da poter dire “non mi venderei nemmeno per un milione di dollari”, ma è proprio per questo che chi sta qui a scrivere non è seduto in un consiglio d’amministrazione di una casa petrolifera. Con un’altra storia e un altro passato (dal punto di vista carnico anche con un altro “destino”), non sarei qui a fare questi discorsi.
Quindi da queste pagine non parte alcuna lezione di stile o di etica, ma una semplice constatazione di fatto dell’arrivo della “grande onda”, quella cosa che dovrà spazzare per forza, giustizia o destino, l’incredibile cerchio di peccati, ingiustizie e ipocrisie che dominano questo Pianeta.
Oramai riesce veramente dura stare a pensare al concerto di Settembre degli Arctic Monkeys a Bologna, come riesce dura pensare a un futuro in termini di amore, famiglia, lavoro.
Il sentore che è dentro di noi, ma che nascondiamo e copriamo dietro una chattata su facebook o una doccia calda, matura e “per quanto tu possa non guardare, è impossible che non veda…”, scrive Francesco De Gregori nel capolavoro, di 10 anni fa, “Numeri da Scaricare”.
Ecco, tentiamo tutti di non guardare, perchè è più facile, per questa indole umana arraffazzona e animalesca (“si prende tutto anche il caffè”, cantava Battiato), dimenticare e far finta di niente, che affrontare una situazione chiara e palese, che vive con ardore davanti alle immagini di camion, tir e palazzi trascinati via da una semplice scureggina della Terra (ooops, l’asse le si è spostato di 10 cm!).
The Show Must Go On, e d’altronde, finchè a livello di politica ci sono solo persone che si sono messe là da sole prendendo decisioni che non sono quelle del popolo (pensate alle guerre fatte dagli Usa o alle centrali nucleari che questo simpatico “Governo del Nord” vorrebbe costruire), a noi popolino, non resta sì che brindare alla vita, e godere ogni attimo del respiro che questa Terra, nonostante tutto, sta donando ai fortunati sopravvissuti di questo scempio distruttivo che stiamo attuando tutti, nessuno escluso, con le nostre azioni quotidiane non sostenibili (dall’uso dell’automobile ai rifiuti che produciamo). Tutti pagheremo il debito che abbiamo accumulato, e chi prima o chi dopo non farà veramente nessuna differenza.
Fonte: livecity
Eppure soffia – Pierangelo Bertoli (1976)