Essere creativi è nella nostra natura, basta cimentarsi in compagnia oppure anche da soli.
Nel Web si possono trovare molti tutorial come: Come creare una sfera natalizia in plexiglass
Ancora, utilizzando la tecnica patchwork si può Realizzare una pallina gioiello per l’albero.
Date spazio alla vostra fantasia!
IL PLEXIGLAS
Il Plexiglas è il nome commerciale del polimetilmetacrilato (PMMA), una materia plastica formata da polimeri sviluppata nel 1928 in vari laboratori in Germania, Gran Bretagna, Spagna e immesso sul mercato nel 1933 dall’industria chimica tedesca dopo la scoperta di Walter Bauer, chimico tedesco.
Questo materiale di norma è molto trasparente, più del vetro, al punto che possiede caratteristiche di comportamento assimilabili alla fibra ottica per qualità di trasparenza, e con la proprietà di essere più o meno in percentuali diverse, infrangibile a seconda della sua “mescola”. Per queste caratteristiche è usato nella fabbricazione di vetri di sicurezza e articoli similari, nei presidi antinfortunistici, nell’oggettistica d’arredamento o architettonica in genere.
Il PMMA è spesso usato in alternativa al vetro.
Viene utilizzato anche per i fanali posteriori delle automobili, le barriere di protezione negli stadi e le grandi finestre degli acquari, per realizzare vasche da bagno e piatti doccia. Veniva usato anche nella produzione dei laserdisc e occasionalmente nella produzione dei DVD; per questi ultimi (e per i CD) è tuttavia preferito il più costoso policarbonato, per via della sua migliore resistenza all’umidità.
Il PMMA possiede un ottimo grado di biocompatibilità con i tessuti umani, viene per questo usato nella produzione di lenti intraoculari per la cura della cataratta. Anche le prime lenti a contatto rigide in materiale plastico erano realizzate con questo polimero, oggi quasi completamente rimpiazzato da materiali gas-permeabili. In ortopedia il PMMA è usato come “cemento” per fissare impianti, per rimodellare parti di osso perdute o “riparare” vertebre fratturate (vertebroplastica).
Il PMMA è un materiale sensibile alla corrente che lo attraversa e perciò viene utilizzato anche nell’industria microelettronica; per l’elevata conducibilità della luce viene impiegato anche per la realizzazione di fibre ottiche.
IL PATCHWORK
Il patchwork (tradotto indica “lavoro con le pezze”) è un manufatto che consiste nell’unione, tramite cucitura, di diverse parti di tessuto. È una tecnica molto usata per realizzare dei quilt, trapunte molto originali in cui si utilizzano tessuti anche di qualità e di colore diversi.
Dalle tradizionali tipologie di patchwork: schemi geometrici, applique e baltimora, hawaiani, molas tipica degli indiani delle isole dell’arcipelago San Blas (Panama) con stoffe dai colori sgargianti, la tecnica del patchwork nel tempo si è evoluta diffondendosi nei vari paesi del mondo, ampliando la gamma di prodotti confezionati, come borse, camicie, oggetti per la casa (americanine, portapane, tende) e anche capi d’abbigliamento.
La sua storia trova origine nei pionieri americani che riciclavano le parti buone dei capi ormai consunti per la riparazione di altri capi o per la realizzazione di nuovi, in particolare coperte imbottite con foglie di tabacco, cotone, ecc.
Il patchwork si è diffuso in Italia a partire dalla metà degli anni Novanta con l’importazione dei tessuti specifici e della relativa attrezzatura e la diffusione dei primi corsi relativi.
Con il termine “patchwork” oggi, impropriamente, si indicano una serie di tecniche che nulla hanno a che vedere con questo tipo di manufatto come ad esempio il “patchwork senz’ago” che indica lavori in cui la stoffa viene fermata in fenditure fatte per permettere la copertura dell’oggetto in polistirolo.