La settimana scorsa stavo facendo la spesa in un discount, quando una tipa che si atteggia da ragazza, mi prende a braccetto e accostandosi al mio orecchio comincia a raccontarmi, in modo confidenziale, che è lì per comprarsi poche cose, anche se le piacerebbe prendere quell’animaletto là… è una lampada da giardino a forma di lucciola. La prende per ben due volte per mostramela, finchè interviene un’altra signora che le dice: «ma che te ne fai… non hai neanche il giardino!». Lei fa spallucce e si riaccosta a me e continua a parlare e a dirmi che non le fanno mangiare quello che lei vuole. Naturalmente le piace la pizza «vedi quella? Quella è proprio buona. L’altra no, è troppo secca…» pare le abbia assaggiate tutte, sia quelle da banco-frigo che quelle surgelate. «E lo yogurt? A te quale piace quello da bere o quello da mangiare col cucchiaino?» Non faccio neanche in tempo a risponderle che ha già cambiato discorso. Ora mi racconta che lei a volte fa i capricci e la sgridano, ma mica è colpa sua… Ah! Le piace tanto anche la pasta, non col ragù, ma con il pomodoro, magari fresco e con il basilico… io divertita, l’ascolto e le faccio domande a cui non sempre risponde, però è contenta nel vedermi interessata a lei. Ha un modo così particolare di raccontarmi le cose…
Nel frattempo raggiungiamo la cassa e risponde in modo frenetico, mangiandosi le parole, a qualcosa che le ha bisbigliato la signora di prima, quella che l’ha “smontata” riguardo alla lucciola. È la sorella, più o meno sua coetanea, mi dice che non sa più che fare: «Sa, ha sessantotto anni ed è così da quando ne aveva quattro, da quando prese il morbillo. Ci ammalammo io e l’altra sorella più grande, senza conseguenze, poi toccò a lei, il vaccino ancora non c’era e le “prese la testa” ed è rimasta così da allora. Oggi è allegra, ma sa, quando le prende la malinconia si mette a piangere per ore e ore, non sappiamo più che fare…»
Leda