Un libro che non andrebbe scartato nelle scuole. Come audiolibro, in particolare, risulta molto piacevole perchè è scorrevole e gradevolmente intonato.
Cuore
di Edmondo De Amicis
genere: romanzo storico
Voce narrante: Silvia Cecchini
Musiche: originali di Ivan Genesio
Tipologia: Creative Commons – A pagamento su internet
Il romanzo “Cuore” è ambientato nella Torino all’indomani dell’Unità d’Italia (1861), l’alunno di terza della scuola pubblica Enrico Bottini racconta in un diario gli accadimenti di quell’anno scolastico dentro e fuori la scuola.
Alla trama principale si mescolano “racconti” sentimentali e patriottici (Dagli Appennini alle Ande; La piccola vedetta lombarda; Il piccolo scrivano fiorentino; ecc.). Il libro, di tenore paternalistico e moraleggiante, godette di moltissima fortuna e fu tradotto in numerose lingue.
Commento: In certi punti il romanzo è molto toccante e significativo, i ragazzi in quell’epoca erano sempre in contatto con la morte un po’ per la guerra finita da poco e un po’ per le malattie mortali che erano molto frequenti. Inoltre erano abituati agli stenti, e ai pochi che stavano bene economicamente (tra cui il protagonista) veniva insegnato il rispetto per la dignità di chi stava in povertà e per la sofferenza altrui.
A chi può interessare: È un libro indicato per i ragazzi e per chi vuole conoscere o ritrovare lo spirito di rispetto per la patria, per le persone e per i valori di un tempo.
Breve biografia dell’autore: Poeta della fratellanza e della bontà, Edmondo De Amicis nasce il 21 ottobre del 1846 ad Oneglia (Imperia).
Compie i primi studi in Piemonte, prima a Cuneo e poi a Torino. Entra nell’Accademia Militare di Modena e ne esce sottotenente, nel 1865. L’anno successivo combatte a Custoza. Pur proseguendo nella carriera militare, cerca di assecondare la sua vocazione alla scrittura: a Firenze dirige il giornale “L’Italia Militare” e pubblica, intanto, “La vita militare” (1868), il cui successo gli consente l’abbandono della stessa – che, peraltro, egli ama – per dedicarsi esclusivamente alla passione dello scrivere.
Nel 1870, nel ruolo di corrispondente de “La Nazione“, partecipa alla spedizione di Roma entrando per Porta Pia. Ormai libero dall’impegno militare comincia una serie di viaggi – anche per conto de “La Nazione” – dei quali lascia testimonianza con la pubblicazione di vivaci relazioni.
Nascono così “Spagna“, nel 1873; “Olanda” e “Ricordi di Londra“, nel 1874; “Marocco“, nel 1876; Costantinopoli, nel 1878; “Alle porte d’Italia“, nel 1884, dedicato alla città di Pinerolo e ai suoi dintorni, fino al suo viaggio in America il cui diario, intitolato “Sull’oceano“, è dedicato agli emigranti italiani.
Chiusa la stagione itinerante, De Amicis rientra in Italia e comincia a dedicarsi alla letteratura educativa che fa di lui, oltre che un valente scrittore, anche un pedagogo: è proprio in questo campo che sfornerà, nel 1886, il suo capolavoro, “Cuore” che, nonostante l’ostracismo dei cattolici per l’assenza di contenuti religiosi, riscuote un successo strabiliante e viene tradotto in molte lingue.
Pubblica ancora, tra gli altri, “Il romanzo d’un maestro“, nel 1890; “Fra scuola e casa” nel 1892; “La maestrina degli operai“, nel 1895; “La carrozza di tutti“, nel 1899; “Nel regno del Cervino“, nel 1904; “L’idioma gentile” nel 1905. Collabora a varie testate di ispirazione socialista.
L’ultimo decennio della sua vita è segnato dalla morte della madre, dal fallimento del suo matrimonio con Teresa Boassi e dal suicidio del figlio Furio, legato proprio alle condizioni di invivibilità createsi in famiglia per le furibonde e continue liti dei genitori.
Edmondo De Amicis muore a Bordighera (Imperia) il giorno 11 marzo 1908, all’età di 62 anni.
De Amicis trasfonde nelle sue opere pedagogiche tutto il rigore morale che gli deriva dalla sua educazione militare, oltreché dall’essere un fervente patriota ed illuminista, ma rimane un autore fortemente legato ai suoi tempi: il libro “Cuore“, che rappresenta un fondamentale punto di riferimento formativo agli inizi del ‘900, è stato successivamente molto criticato e ridimensionato proprio a causa dei mutamenti dei tempi che lo hanno reso obsoleto. E ciò anche a discapito del suo spessore letterario che meriterebbe, invece, di essere ormai rispolverato e rivalutato insieme all’intera opera di De Amicis.
Con “L’idioma gentile” si connota come l’ultimo sostenitore delle tesi di Alessandro Manzoni che auspicava una lingua italiana moderna, efficace e depurata da classicismi e retorica.
Le altre opere di Edmondo De Amicis: “Bozzetti di vita militare” (1868); “Novelle” (1872); “Ricordi del 1870-71” (1872); Ricordi di Parigi (1879); “I due amici” (1883); “Amore e ginnastica” (1892); “Questione sociale” (1894); “Le tre capitali: Torino-Firenze-Roma” (1898); “La Tentazione della bicicletta” (1906); “Cinematografo cerebrale” (1907); “Compagnia” (1907); “Ricordi d’un viaggio in Sicilia” (1908); “Nuovi ritratti letterari e artistici” (1908).
Tratto da: biografieonline
Breve biografia della voce narrante: Silvia Cecchini è nata a Pisa nel 1953, vive a Firenze dove lavora come medico all’Istituto Scientifico Prevenzione Oncologica, effettuando terapie di Medicina Non Convenzionale… continua