Il mito di Yuri Gagarin raccontato a fumetti
19 gennaio 2011
RIA Novosti
“Yuri’s day: the road to the stars”
(yuri-gagarin.com)
Il primo uomo nello spazio, Yuri Gagarin, e il padre della cosmonautica sovietica, Sergey Korolev, sono protagonisti di un fumetto pubblicato nel Regno Unito in occasione del 50esimo anniversario del primo volo di un essere umano nello spazio, che verrà celebrato nel 2011, come spiegato dalla casa editrice Spaced Design. “Yuri Alekseevich Gagarin, il primo uomo a viaggiare nello spazio, è conosciuto − commentano i disegnatori − dalla maggior parte di noi come un volto sfuocato dietro a un casco metallico. Noi occidentali, che viviamo appena fuori dai confini della Russia, sappiamo veramente poco di quello che gli è successo dopo lo storico volo”. Così “Il giorno di Yuri − continuano gli autori − descrive la graduale disillusione di Gagarin rispetto al sistema sovietico che aveva fatto di lui quello che era”.
La narrazione dei fatti parte dalla fine degli anni ’30, quando Korolev viene mandato in un campo di reclusione con l’accusa di sabotaggio. Oltre al principale ingegnere dell’impresa cosmica e a Gagarin stesso, tra i personaggi del fumetto ci sono anche altri astronauti come Aleksej Leonov, il migliore amico del primo astronauta, German Titov, che è il “Salieri” della vicenda, contrapposto al “Mozart”-Gagarin, e Nikolaj Kamanin, direttore del programma di addestramento degli astronauti nonché comunista accanito.
Il fumetto, in un volume di 64 pagine, può essere acquistato via internet e gli autori sperano di vederlo presto tradotto in altre lingue, tra cui il russo. La sua uscita nel Regno Unito è legata al 50esimo anniversario, che cade proprio quest’anno, del primo volo compiuto da un essere umano nello spazio.
Copertina dei fumetti usciti nel Regno Unito per celebrare il 50esimo anniversario del primo volo compiuto da un uomo nello spazio.
Jurij Alekseevič Gagarin nacque il 9 marzo 1934 a Klušino, un piccolo villaggio dell’allora Unione Sovietica, in una kolchoz, una di quelle fattorie collettive che erano sorte in Russia sul finire della Rivoluzione russa del 1917. Jurij era il terzo di quattro figli, e aveva 8 anni quando nel 1942 la Germania di Hitler invase l’Unione Sovietica e la sua famiglia subì la dura occupazione nazista. Fin da giovane mostrava passione per la meccanica e il volo, frequentò la scuola di aviazione e divenne pilota militare, arruolandosi poi nell’Aeronautica militare dell’Unione Sovietica.
L’era spaziale russa ebbe ufficialmente inizio nel 1957. L’Unione Sovietica lanciò il suo programma spaziale con il primo satellite artificiale Sputnik 1, dando il via alla “corsa allo spazio” tra la Russia e gli Stati Uniti durante la Guerra Fredda.
Nello stesso anno con lo Sputnik 2 a essere portata in orbita fu la mitica cagnolina Laika, il primo essere vivente nello Spazio, che ahimè morì durante il viaggio. Seguirono altre missioni con altri animali.
All’età di 27 anni fu Gagarin ad essere scelto come cosmonauta, e la mattina 12 aprile 1961 a bordo della navicella Vostok 1 fu il primo essere umano a essere lanciato e a volare nello Spazio, compiendo un’orbita completa attorno alla Terra. Si dice che fu allora che Gagarin pronunciò la famosa frase: «Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini».
La missione fu un trionfo per il programma spaziale sovietico che guadagnò prestigio internazionale e politico, Gagarin divenne un eroe nazionale, nonché una celebrità mondiale. Ma nel 1968, sette anni dopo la grande impresa, l’Unione Sovietica subì un duro colpo, come racconta bene il radiodramma di Carlo Lucarelli.