In nome del Padre

Un giorno di tanti anni fa, primi anni 80, mia madre mi chiese il favore di portarla a Lisiera (Vicenza) da padre Scremin di Radio Oreb, ricordandolo, ne abbiamo parlato insieme qualche mese fa. Lei, come molte altre donne della sua età (88 anni, per la maggior parte ormai defunte, mi dice,) non ha mai avuto la patente e sapendo che ho sempre nutrito un certo scetticismo verso tutto ciò che di umano gira intorno alla religione, me lo chiese con un tono da cui capii che per lei era una cosa molto importante.

Radio Oreb nacque nel 1974, con l’esplosione del fenomeno delle radio libere in Italia, sull’idea di don Alfonso Scremin, parroco di Lisiera (Vicenza).

Se gli ammalati e gli anziani non potevano andare alla Casa di Dio ad ascoltare la sua parola, la parola di Dio poteva essere portata alla loro casa attraverso la radio”.

Di questo piccolo progetto iniziale aumentarono man mano così tanto gli ascolti e le richieste, che Radio Oreb potenziò il segnale con un’estensione tale da raggiungere buona parte del territorio del Veneto. Oggi la radio è una delle realtà più significative del “Circuito In Blu” che incontra la collaborazione di più di 200 emittenti locali sparse sul territorio nazionale. Attualmente la Radio si configura giuridicamente come Associazione di promozione sociale.

Lungo la strada mi raccontò cosa fosse Radio Oreb, che per me era sconosciuta, di quanto le piaceva ascoltarla al mattino, tra le faccende di casa si ritagliava quel momento di raccoglimento che le infondeva un senso di beatitudine, dimenticando per un attimo le incombenze di ogni giorno. Mia madre è sempre stata profondamente religiosa, ligia nel praticare la fede anche nei riti, ma non è mai stata una “basabanchi” quel genere di ruffiani che praticano la fede in modo e per scopi tutt’altro che religiosi. Una tendenza molto radicata qui al nord, una fede di facciata, una delle tante facce che la maschera smette una volta oltrepassata la porta per entrare in un’altra, come è ben spiegato in questo racconto:

Una tendenza molto radicata in Italia, quella di una religione cattolica che oscilla tra lo scaramantico, il paranoico e l’assurdo, come assurdo è l’episodio accaduto a Oppido Mamertina (Reggio Calabria) dove la Madonna “s’inchina” davanti a un boss della mafia, agli arresti domiciliari per motivi di salute. Dubito fortemente che qualsiasi Madonna si inchinerebbe davanti a chi persegue il male. Che poi, questo strumentalizzare le immagini sacre si traduce in un’adorazione di un idolo, più che in un’onorare ciò che rappresentano.

Io e mia madre arrivammo davanti alla chiesa di Lisiera, lei scese e andò da sola, io rimasi in auto perchè sentivo e rispettavo il suo bisogno di riservatezza. Dopo una mezz’oretta, quando tornò alla macchina la vidi con l’animo sereno, e ciò mi bastò, non le chiesi nulla e tornammo a casa parlando di altre cose.

Sono sempre stata dell’idea che la fede e la sua pratica, siano aspetti particolarmente intimi dell’animo umano, che non vanno esibiti come un trofeo, che vanno mantenuti entro una certa umiltà, semplicità, anche nel gesto caritatevole di aiutare il prossimo nel riconoscergli una sua dignità. La fede è qualcosa di estremamente delicato che non va strumentalizzato in NESSUN caso.

Qualche anno fa trovai questo articolo che mi rimase impresso, descrive una modalità davvero raccapricciante di intendere la fede, la religione in genere, una modalità ispirata a tutto fuorchè ai principi della Cristianità.

Nell’articolo si parla di Radio Maria, del senso di colpa, di superstizione.

Radio Maria è un’emittente privata, proprietà dell’Associazione Radio Maria. I membri dell’associazione sono sacerdoti e laici cattolici, in rappresentanza degli ascoltatori, che con le loro offerte sono i veri “azionisti”. È possibile ascoltare Radio Maria in tutta Italia e in molti paesi del mondo, in diverse lingue. (radiomaria.it)


La religione e la fede vanno insieme, di pari passo.
Perché se la fede vuole fare a meno della ragione
si cade nel fondamentalismo e nelle superstizioni.
Ma se la ragione vuole fare a meno della fede
ci incamminiamo verso i regimi dittatoriali e assolutisti.

Giovanni Paolo II


Un’altra cosa che mi lascia perplessa ogni anno quando c’è da fare la donazione dell’8 per mille, è lo spot della Chiesa Cattolica:

ma a chi vanno questi denari?

Una volta intavolai questo discorso con il don della mia parrocchia, ma lui glissò e mi è rimasto il dubbio che sotto ci sia qualcosa di poco chiaro e a quanto pare cercando in internet, altri hanno questo dubbio.

È evidente che qualcosa non quadra e necessita di un bel chiarimento. Credo che è a queste cose che si dovrebbe dare più attenzione, invece che a recriminare di continuo sul passato della Chiesa, di cui peraltro è stato fatto un mea culpa ed è stato chiesto il perdono in più occasioni da ben due papi!
È al presente che dobbiamo dare attenzione affinchè la religione si possa spogliare di tutti quegli artifizi che contrastano con i valori che insegna e che rappresenta. Infondo San Francesco d’Assisi s’è spogliato di tutto no?

C’è un bellissimo canto che mi emoziona molto ogni volta che la sento, sia per la musica che per le parole.

Tu sei la mia vita, altro io non ho
Tu sei la mia strada, la mia verità.
Nella tua parola, io camminerò,
finché avrò respiro, fino a quando tu vorrai.
Non avrò paura sai, se tu sei con me:
io ti prego, resta con me.

Simbolum 77 – Timoria (2002)

Rispondere all’amore si può.
Occorre osare

Benedetto XVI

 

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