A uno vien chiesto di candidarsi nella Lista Civica del proprio paese, a rappresentare un settore della vita comunitaria in cui è coinvolto. Pensa “perchè no?” può costituire un tramite, un canale di collegamento tra chi vive in prima persona quella realtà e chi fa le scelte e la amministra.
La Lista Civica è espressione di una politica locale e non della politica di un partito politico.
Infatti per presentarsi come candidato non è necessario essere iscritti a un partito politico, nè avere una fede politica condivisa, piuttosto occorre che gli obiettivi siano comuni, essere iscritto nelle liste elettorali del Comune, avere la fedina penale pulita ed essere motivato dalla volontà di contribuire al bene comune.
Lista civica, quella con cui si presentano alle elezioni gruppi non esplicitamente legati a partiti politici ma accomunati da particolari interessi locali o di categoria (vocabolario Treccani)
Poi si sa che ci sono le “liste camuffate” che in realtà riuniscono persone con un’unica corrente di pensiero ma non utilizzano il contrassegno specifico di quel partito.
Per come l’intendo io lo spirito che dovrebbe muovere una Lista Civica è lo stesso che per la politica in generale, e cioè che pur avendo ognuno un proprio credo si concorre insieme al fine del raggiungimento di un obiettivo condiviso: migliorare la vita del proprio paese e dei propri concittadini.
Mi ricordo a scuola quando discutemmo intensamente sul termine “politica”, che noi identificavamo strettamente con i partiti politici.
Invece fummo stimolati a pensare al termine in senso più largo, politica è tutto ciò che ognuno di noi dice e fa nel suo quotidiano, scelte e azioni che compiamo in quanto espressione di ciò che siamo (personalità ed esperienza) e di ciò in cui crediamo (valori e ideali).
Politica, particolare modo di agire, di procedere, di comportarsi in vista del raggiungimento di un determinato fine, sia nell’ambito pubblico sia in quello privato (vocabolario Treccani)
Questa riflessione fu molto importante perchè ci permise di comprendere che ognuno di noi nella sua specificità contribuiva a formare un insieme, una comunità.
Quindi ogni cittadino è parte attiva comunque in una comunità, sia che si interessi alla politica dei partiti sia che no, sia che agisca per se stesso che per gli altri, le proprie scelte andranno comunque a influenzare la visione globale di quella specifica comunità, che assumerà l’identità, la filosofia di vita di chi maggiormente la rappresenta.
Parti con la migliore delle intenzioni, la voglia di fare, di cambiare, dai il meglio di te nel buttar giù un programma che abbia un senso, che sia mosso da autentiche intenzioni, senza prendere in giro la gente con ipotesi fantasmagoriche, sai benissimo che poi saranno irrealizzabili… si dà spazio alle idee migliori, si cercano risposte più appropriate ai bisogni e poi…
SBAM! Di punto in bianco vai a cozzare contro quella che è per la maggior parte, la politica in Italia, quella dell’elemosinare i voti: le promesse in cambio di…, lo scambio di favori, quella degli intrallazzi taciuti, quella del formare una “lista fasulla” per portare via voti all’altra, quella di improvvisi e tardivi voltafaccia per cui ti rendi conto che alla fine sei solo una pedina, specialmente se sei un giovane o una donna, alla fine chi comanda, chi decide sono sempre due o tre persone e le cose ti sfuggono di mano e ti ritrovi senza volerlo in una lista politica.
A nulla vale il tuo dissenso, ormai il gioco è troppo avanti e si deve ballare.
Il metodo migliore per far morire il senso civico di un paese.
Ma non si dovrebbe votare chi ha e dà valore a ciò che fa?
Infondo “Ognuno ha ciò che si merita” dice un detto popolare, perchè se spesso le cose non cambiano, non migliorano è proprio perchè la maggioranza guarda al proprio interesse privato e non ha il senso della comunità. Non ha una visione in una prospettiva futura del paese, ma è concentrato a sfruttare le risorse finchè ci sono e a proprio interesse.
E guarda caso, spesso queste sono proprio le persone che maggiormente recriminano, alzano i toni, protestano convinti di essere in diritto di ciò che hanno comprato con il voto.
“Hai voluto la bicicletta? E adesso pedala…”
Del resto chi li ha comprati, una volta al potere non è detto contraccambi il favore.
Se vuoi onestà devi essere onesto, se vuoi rispetto devi dare rispetto, le scorciatoie comportano sempre qualcosa da pagare.
Ci sono delle regole non scritte che vanno rispettate, il mondo non è dei furbi, ma dei giusti e degli onesti.
Un conto è mettere insieme le forze, diverse fedi, per un obiettivo comune e un conto è svendere la propria dignità per ottenere ciò che vuoi.
Leda
La fame viene e scompare,
ma la dignità una volta persa non ritorna mai più.
dal film Educazione siberiana
Quelli Che Benpensano – Frankie HI-NRG MC (1997)