Baldanders – audiolibro

Chi è Baldanders o cos’è? E’ il nome di un mostro ispirato al mito di Proteo, che si trasformava in leone, serpente, pantera, cinghiale, albero, acqua. Che era, e non era, o meglio era sempre diverso, presto diverso. E’ quello che accade in questo audioracconto dove le parole e la voce sono quelle di Stefano Benni, e la musica è quella di grandi jazzisti italiani.

Baldanders
di Stefano Benni
Genere: racconti e poesie
Voce narrante: Stefano Benni
Musiche: musicato dal vivo da
Paolo Damiani – violoncello
Roberto Dani – batteria
Paolo Fresu – tromba
Umberto Petrin – pianoforte
Gianluigi Trovesi – clarinetto e sax
Tipologia: Edizioni Full Color Sound (2006) Collana Krono

Come sono le parole di Stefano Benni? Sono sospese tra favola, racconto e realtà, sono pensieri, battute e ballate, sono rintocchi e giochi di lettere. Gorgogliano e hanno leggerezza, si insinuano nelle coscienze con fare giocoso e irreale. La prosa, la poesia, la musicalità delle parole, delle lettere e la musica, il jazz. Una scrittura che si presta ad esser musicata, giocata, suonata, vissuta e che da questa musica esce più viva, più potente, più incisiva.
E allora i testi di Benni diventano la scusa da cui fruisce il jazz, l’arte e l’emozione dei 5 grandi artisti.
La musica non copre mai le parole di Benni ma le esalta, le aiuta, le guida vivificandole. E’ sempre uno stupore ascoltare parole conosciute o sconosciute lette da altri, figurarsi quando le lettere riescono a danzare.

Commento: è un audiolibro particolare, molto ironico, con momenti suggestivi valorizzati dai pezzi Jazz. I brani che mi sono piaciuti molto sono Lisa da “Blues in sedici” e Luisona da “Bar Sport”, che con quella pasta mi ha fatto proprio ridere di gusto, per non parlare di Fratello Bancomat.

Un audiolibro davvero spassoso da non perdere, specie per chi ama l’ironia, la poesia, il Jazz.

Leda

Breve biografia dell’autore e della voce narrante: Stefano Benni, nato a Bologna il 12 agosto 1947, ha avuto una fervida attività come scrittore satirico nell’underground della sinistra italiana e una intensa collaborazione con il quotidiano «Il Manifesto».
Negli anni 80 cominciò a pubblicare alcune opere che sono state subito giudicate fra le migliori della narrativa italiana contemporanea.
Giornalista brillante e satirico Benni, nella sua lunga carriera ha collaborato anche con il settimanale L’Espresso, con Cuore (poi con Tango), con Panorama e con il mensile Linus.

I suoi libri e i suoi articoli dipingono un realistico e disperante ritratto dei vizi e dei difetti dell’Italia degli ultimi decenni, con i suoi risvolti comici ed incredibili.
Dal 1998 al 1999 ha diretto la collana editoriale “Ossigeno” e nel corso degli anni ha pubblicato numerose opere.
In particolare per la  poesia satirica Stefano Benni ha una abilità e sensibilità straordinarie, come dimostra il successo ottenuto nel 1976 con la raccolta di poesie satiriche “Prima o poi l’amore arriva”, ripubblicato nel 1981.

Il primo romanzo satirico-fantascientifico di Benni dal titolo “Terra!” (1983) porta lo scrittore alla ribalta europea, balzando in vetta alle classifiche di vendita.
Una bellissima raccolta di racconti è “Il bar sotto il mare” (1987), dove l’autore fa uso di una delle armi tradizionali della satira, quella della parodia: ogni racconto è una parodia di un “modo” tipico di scrittura, secondo le mode letterarie contemporanee, ma anche del passato.

Altre raccolte di racconti, che hanno fatto storia per gli appassionati del genere sono “Bar sport” (1997), “Bar sport duemila” (1997), “Blues in sedici” (1998).
Intellettuale assolutamente poliedrico, ha curato la regia e la sceneggiatura del film “Musica per vecchi animali” (1989), ha scritto e scrive per il teatro e ha allestito con il musicista Paolo Damiani uno spettacolo di poesia e jazz, “Sconcerto” (1998).

Ideatore della “Pluriversità dell’Immaginazione”, Stefano Benni organizza e conduce periodicamente degli “incontri all’insegna della fiducia”: un modo per ritagliarsi dei “piccoli spazi” in un paese dove il conformismo culturale sta moltiplicando i suoi iscritti.
Dal 1999 Benni cura la consulenza artistica di “Rumori mediterranei”, festival internazionale di jazz che si svolge ogni anno a Roccella Jonica.

Le piccole cose

 

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