
Martina è un’assistente di volo. Un giorno, durante un turno di lavoro, si imbatte in Angelo. Uno scambio di sguardi tra il passeggero e la hostess e un diario dimenticato sembrano il preludio per la nascita di una storia d’amore.
Man mano che le immagini scorrono sullo schermo e mentre Martina si emoziona e si commuove per le parole d’amore contenute nel diario, scopriamo che quell’incontro sull’aereo non è stato casuale e il diario non è stato affatto “dimenticato”: Angelo e Martina infatti, da un pezzo, hanno una storia d’amore e Angelo ha lasciato apposta i suoi scritti sull’aereo, perché Martina li leggesse. Un rapporto, il loro, che si trascina tra alti e bassi, rotture e ricongiungimenti.
Oltre la vita dei due ragazzi e alla loro storia d’amore, che alterna momenti di grande emozione ad altri di totale incomunicabilità, seguiamo altre due storie di rapporti affettivi problematici. Quello di Angelo e suo padre Nicola e quello della madre di Martina ed il suo compagno Fernando. Persone che si amano in maniera diversa, con tutte le sfumature che la parola amore contiene, ma che nonostante questo non riescono ad incontrarsi e comprendersi pienamente. La frase di Italo Calvino utilizzata sui manifesti, esprime perfettamente lo spirito della pellicola: “…mi sembra che ormai esistano solo storie che restano in sospeso e si perdono per strada”.

Stefano Chiantini, alla sua terza prova dietro la macchina da presa, confeziona un film delicato, introspettivo, permeato da un senso tangibile di malinconia, grazie anche alle bellissime musiche di Piernicola di Muro. Un film che non cerca di fornirci delle risposte ma solo di farci riflettere, che − per dirla con le parole usate dal regista − “cerca di rappresentare la sospensione e non la definizione”. Uno spaccato di vita quotidiana che rimane sospeso, senza arrivare ad una conclusione. Ognuno potrà immaginare quella che preferisce.
Ottimi gli interpreti, sempre molto misurati, mai sopra le righe. Bravo soprattutto Alessandro Tiberi, alle prese con un personaggio difficile e complesso come quello di Angelo. Personalmente è stato una scoperta: lo conoscevo come doppiatore ma non come attore. Andrà tenuto d’occhio! Brava − come sempre − Giovanna Mezzogiorno, molto bella la caratterizzazione di Nicola da parte di Rocco Papaleo; forse troppo poco sfruttato Alessandro Haber.
Recensione di Simona (cineblog.it)

Commento: sto apprezzando molto il cinema italiano in questo genere, porta a riflettere su contenuti molto forti che danno significato alla vita. Un film fatto di sguardi, di particolari che trasmettono il vissuto e l’anima dei personaggi, che pur essendo vicini si sentono lontani perché non riescono a comunicare e vivono un forte disagio dovuto a questa incapacità.
Bravi gli attori, soprattutto la bellissima e molto espressiva, come sempre, Giovanna Mezzogiorno. Mi è piaciuto molto anche Rocco Papaleo e il suo personaggio.
Bellissime le musiche molto suggestive. Un film da vedere.
Leda

Titolo originale: L’amore non basta
regia di Stefano Chiantini
Italia, 2008
Cast: Giovanna Mezzogiorno, Alessandro Tiberi, Rocco Papaleo,
Ivan Franek, Marit Nissen, Alessandro Haber,
Andrea Pietrantoni, Emanuela Scipioni, Carlo De Ruggieri
Produzione: LIUPO FILM
Distribuzione: MEDIAFILM
LA TUA RELAZIONE
La tua relazione con me
non è come lavorare la creta,
apprezzo i tuoi sforzi di dipingermi
ma copri i miei difetti con allarmismo.
D’accordo parlo poco,
ascolta il mio ascolto
il silenzio che ti regalo
o la bellezza di questa giornata di pioggia.
Se pensi che mi offendo
quando mi chiami “pane e olio” sbagli
anzi, mi piace essere un gusto semplice
però non credere che io non sia capace d’altro.
Guardare è uno stato mentale,
una visuale completamente personale,
che rende vario
e straordinario,
ogni momento.
♥ ☆ ♥