Rotation

Mi piace ogni tanto andare a riascoltare un brano strumentale che ho salvato diversi anni fa su YouTube per il suo ritmo incalzante, positivo, e specialmente per il suono della tromba…

Rotation” è un brano strumentale scritto dal suo amico musicista Andy Armer e dal nipote Randy “Badazz” Alpert che fa parte dell’album multi platino “Rise” di Herb Alpert pubblicato nel 1979, che ha avuto un grande successo.

Herb Alpert è un trombettista e compositore statunitense che iniziò a studiare tromba all’età di otto anni, da adolescente si esibì in varie feste da ballo, e negli anni Cinquanta cominciò la sua carriera musicale. Dal 1957 collaborò come compositore con il produttore Lou Adler scrivendo un gran numero di brani che divennero hits in breve tempo.
Basti ricordare il celeberrimo Wonderful World inciso nel 1959 da Sam Cooke, considerato uno dei fondatori della soul music e tra i primi artisti neri a dar vita a un’etichetta discografica e una casa editrice, oltre alla sua carriera di cantante e di compositore. Attivista del Movimento per i diritti civili degli afroamericani, morì a Los Angeles nel 1964 a solo 33 anni in circostanze non del tutto chiarite.
Altro brano Baby Talk di Jan and Dean sempre del 1959, che preannunciava lo stile musicale caratteristico della California meridionale dei primi anni Sessanta.
Nel 1960 Herb Alpert per breve tempo intraprese la carriera di cantante con lo pseudonimo Dore Alpert.

Si racconta che a Herb Alpert durante un viaggio a Tijuana, principale città messicana della Bassa California nota ai tempi odierni per il famoso e costosissimo muro di confine tra Stati Uniti d’America e Messico, capitò di ascoltare un gruppo di mariachi, una delle icone della cultura messicana. I mariachi sono gruppi musicali i cui componenti indossano uno splendido costume folklorico con sombrero e si esibiscono in feste, celebrazioni, charreada (rodei), balli folklorici e serenate.
andale! arriba! arriba! a me un po’ viene in mente Speedy Gonzales dei cartoon.

Ad Alpert venne l’idea di provare ad unire al suo stile il genere tradizionale messicano, riadattando il brano “Twinkle Star” scritto dal suo amico Sol Lake. Lo registrò nel suo studio sovrapponendo il suono della sua tromba con la tecnica della sovraincisione, registrando cioè più tracce leggermente fuori sincrono così da creare l’illusione di una sezione di ottoni.  Unì alla melodia gli Olè di incitamento della folla e lo squillo delle trombe per creare l’atmosfera dell’arena, e ribattezzò  il brano “The Lonely Bull” (il toro solitario) pubblicandolo nel 1962 come singolo dei Tijuana Brass. Venne diffuso dai DJ radiofonici riscontrando un grande successo.
I suoi sforzi furono premiati e il brano divenne parte dell’album The Lonely Bull registrato negli studi della Conway Records con un gruppo informale di musicisti turnisti molto apprezzati nel settore, conosciuti come The Wrecking Crew con sede a Los Angeles.
L’album rappresentò la prima uscita della casa discografica A&M Records fondata nel 1962 da Herb Alpert con l’imprenditore Jerry Moss, una delle etichette più influenti nell’industria musicale.
Per esibirsi in pubblico nel 1965 fondò la Herb Alpert & Tijuana Brass una band vera e propria di cui era leader, che divenne molto popolare negli anni Sessanta.

Dopo aver pubblicato “The Lonely Bull”, il disco che ha dato vita alla A&M nel 1962, una signora in Germania mi ha scritto una lettera. Disse: «Grazie, signor Alpert, per avermi mandato in viaggio a Tijuana». Mi sono reso conto che la musica per lei era visiva, che la portava da qualche parte. Ho detto: «Questo è il tipo di musica che voglio fare. Voglio fare musica che trasporti le persone.»

Herb Alpert su Off Beat Magazine, 24 aprile 2017

Tra i brani più famosi di Herb Alpert & Tijuana Brass c’è una versione di “A Taste of Honey” (Al gusto di miele), un brano strumentale inizialmente scritto da Bobby Scott e Ric Marlow per un adattamento dell’omonima commedia scritta nel 1958 da un’esordiente Shelagh Delaney e portata in scena a Broadway nel 1960, che nel 1961 divenne un film diretto da Tony Richardson.
Questo brano ripreso da molti artisti, tra cui i Beatles nella versione cantata del 1963, venne realizzato in versione strumentale da Herb Alpert & The Tijuana Brass nel 1965 con un arrangiamento jazz velocizzato, ritmato e un po’ latino. In Italia fu scelto dalla RAI come sigla del popolare programma radiofonico Tutto il calcio minuto per minuto (dal 1983 al 1988, e ancora dal 1997 ad oggi) ascoltato spesso attraverso le radioline a transistor portatili, alimentate a batteria che dal 1950 raggiunsero il mercato di massa.
La sigla divenne tanto famigliare quanto poco nota la sua provenienza.

Un altro brano che a molti suonerà famigliare è “Spanish Flea, una canzone popolare scritta da Julius Wechter che collaborò a lungo con Herb Alpert, con il testo di sua moglie Cissy Wechter. La canzone è stata interpretata da molti artisti in tutto il mondo ed è entrata nella colonna sonora di film e serie TV.

A metà degli anni Sessanta venne girato un video della band all’interno dell’arena del Toreo de Tijuana (La corrida di Tijuana), in cui la vivacità dei Tijuana Brass crea un’atmosfera allegra e spensierata che trascina gli spettatori. Pare voler suggerire che con l’arte della corrida (tauromachia), profondamente radicata in Spagna e in altri paesi di lingua spagnola, ci si può comunque divertire senza la brutalità di questa tradizione.

Herb Alpert & the Tijuana Brass riuscirono a produrre dischi con brani strumentali di grande successo, e il gruppo divenne molto popolare in quegli anni in cui si celebrava il divertimento condito di esotismo, specie in una California più vacanziera che mai e forte di un benessere economico largamente diffuso.
I successi di Alpert attraversarono più generazioni, e in un’epoca, quella del Movimento Hippy di grandi cambiamenti e rivoluzioni anche la discografia subì profonde trasformazioni.

La band continuò a produrre album fino al 1969, quando Alpert decise di scioglierla e dedicarsi con successo alla carriera di solista pubblicando numerosi album e Interpretando qualche brano anche come cantante.
Come This Guy’s in Love with You una canzone composta dall’amico e collaboratore Burt Bacharach, pianista e compositore famoso soprattutto per i suoi grandi successi discografici scritti assieme al poeta e paroliere Hal David, e interpretati principalmente dalla voce sublime di Dionne Warwick. Doveva servire solo per una trasmissione televisiva, ma il successo fu tale che uscì immediatamente un singolo (1968) che raggiunse immediatamente il primo posto nella classifica delle vendite.
Alpert cantò e incise anche una versione italiana dal titolo Un ragazzo che ti ama (1968) che venne incisa nel 1969 da Tony Renis e da I Trolls adattata in italiano da Alberto Testa e Gianni Boncompagni.

Nel 1979 a riscuotere un successo mondiale fu il brano strumentale “Rise” scritto da Andy Armer e da Randy “Badazz” Alpert e pubblicato come singolo. È stato poi incluso nell’album solista “Rise” con Alpert alla tromba e con il contributo di molti altri musicisti; il Lato 1 contiene altri brani originali tra cui “Rotation”, mentre nel Lato 2 ci sono versioni cover di canzoni che Herb Alpert ammirava.
“Rise” è stato il primo album ad essere registrato digitalmente sul registratore digitale 3M a 32 tracce presso gli studi A&M Records.

La prima traccia dell’album dal titolo “1980” è un tema strumentale scritto da Herb Alpert originariamente commissionato da Don Ohlmeyer, dirigente della divisione Sport della NBC, azienda radiotelevisiva statunitense, in occasione delle Olimpiadi di Mosca  del 1980 che però vennero boicottate.

Giochi della XXII Olimpiade

Le Olimpiadi di Mosca del 1980 dell’allora Unione Sovietica furono le prime Olimpiadi estive ad essere organizzate in un paese del blocco orientale.
Questa edizione dei Giochi olimpici venne gravemente compromessa dallo stato di tensione internazionale, specie per l’intervento sovietico in Afghanistan (1979). Il Comitato olimpico internazionale (CIO) non riuscì a preservare i Giochi dall’iniziativa degli Stati Uniti di proclamare il boicottaggio delle Olimpiadi, insieme ad altre misure di carattere economico e politico. All’iniziativa vi aderirono una sessantina di paesi, mentre atleti di altre nazioni decisero di partecipare ma sotto la bandiera a cinque cerchi del CIO.
Il mondo dello Sport si divise. Per tutti quegli atleti rimasti a casa dopo anni di dura preparazione non fu facile rinunciare, costretti ad accettare decisioni che poco avevano a che fare con lo spirito e i valori dello Sport. Specie se si considera che i Giochi olimpici ancora portavano le ferite dei gravi avvenimenti dell’edizione di Monaco di Baviera del 1972.
Del resto è appurato che il boicottaggio è un mezzo che danneggia non solo chi lo riceve, ma anche chi lo usa e chi a esso non ha parte o interesse, ed è spesso fonte di rancori e turbamenti profondi e duraturi.
Non a caso in Italia in determinate condizioni, il boicottaggio è considerato un reato che il Codice penale punisce.

L’Unione Sovietica a sua volta, in prossimità delle Olimpiadi estive di Los Angeles del 1984, annunciò il boicottaggio a cui vi aderirono una quindicina di nazioni.

Il brano venne utilizzato sette anni dopo come sigla ufficiale della  trasmissione televisiva della NBC della Coppa del Mondo FIFA del 1986 in Messico.
In quell’occasione la Nazionale argentina riuscì a vincere per la seconda volta la Coppa del Mondo, trascinata da Diego Armando Maradona soprannominato El Pibe de Oro (il ragazzo d’oro), che aveva esordito nei Mondiali del 1982 in Spagna, aveva giocato nel Barcellona e dal 1984 era entrato nel Napoli portandolo ai suoi primi due scudetti e diventando l’idolo della città, è ritenuto uno tra i giocatori più forti della storia del calcio.
Di quella Coppa del Mondo in Messico si ricordano ancora due gol clamorosi di Maradona: la cosiddetta Mano de Dios, un gol che era stato convalidato dall’arbitro nonostante fosse stato segnato «un poco con la cabeza de Maradona y otro poco con la mano de Dios» come egli stesso pare confessò dopo la partita con l’Inghilterra, la quale cinque minuti dopo subì un altro gol, quello che fu poi definito il gol del secolo determinando l’eliminazione della squadra inglese.
Va ricordato che i giocatori delle squadre inglesi ancora dovevano riprendersi dal trauma e dai contraccolpi subiti nel 1985 con la “Strage dell’Heysel” durante la Coppa dei Campioni d’Europa (oggi UEFA Champions League), preceduta dal “Disastro di Bradford” avvenuto poche settimane prima durante il Campionato di calcio inglese.

Leda

Tra i commenti al primo video dedicato al brano Rotation è rimasto un ricordo, un ricordo delicato, dedicato a un padre e alla sua tromba:

I was fortunate enough to grow up with a father who learned to play the trumpet at an early age and mastered it through his life. He was in many big bands and played a lot of jazz throughout my preteen years the late 70s. There was nothing like waking up on a Saturday morning and hearing him walk down the hallway playing this song to absolute perfection. Herb Alpert was one of his favorites, along with Maynard Ferguson and Chuck Mangione. At any given time he would switch up between the three artists and play the songs as though he wrote them himself. I grew up thinking everyone’s dad was that talented. I’d give anything to go back in time 40 years for just one hour to hear him play….I miss you Dad.

Ho avuto la fortuna di crescere con un padre che ha imparato a suonare la tromba in tenera età e l’ha padroneggiata per tutta la vita. Faceva parte di molte big band e suonava molto jazz durante la mia preadolescenza, alla fine degli anni ’70. Non c’era niente come svegliarsi un sabato mattina e sentirlo camminare lungo il corridoio suonando questa canzone alla perfezione assoluta. Herb Alpert era uno dei suoi preferiti, insieme a Maynard Ferguson e Chuck Mangione. In qualsiasi momento cambiava tra i tre artisti e suonava le canzoni come se le avesse scritte lui stesso. Sono cresciuto pensando che i papà di tutti fossero così talentuosi. Darei qualsiasi cosa per tornare indietro nel tempo di 40 anni e avere solo un’ora per sentirlo suonare… mi manchi papà.

 

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