dall’opera “DE AMICITIA…” di Cicerone
…Così si comprende che la natura stessa non ama assolutamente la solitudine e s’appoggia sempre a qualcosa, come ad un sostegno; a qualcosa di dolcissimo, quando si tratta di vere amicizie.
Eppure nonostante che la natura dimostri chiaramente per tanti segni che cosa voglia, che cosa cerchi, di che abbia bisogno, noi, non so neppure in che modo, rimaniamo sordi, e non ascoltiamo i suoi moniti.
Di varia natura e molteplici sono le relazioni tra amici e si danno spesso motivi di sospetto e di offesa; sospetto e offesa che il saggio talvolta sa evitare, minimizzare talaltra e altra volta sopportare.
Così bisogna convincersi che in amicizia non esiste peste maggiore dell’adulazione, delle lusinghe e della cortigianeria; e, volendo, possiamo bollare con un’infinità di nomi questo difetto delle persone leggere e false, che parlano sempre per compiacere, mai per dire la verità.
Ma distinguere e riconoscere un amico compiacente da uno sincero, fatta la dovuta attenzione, è possibile quanto il distinguere qualsiasi oggetto imitato e falso da uno genuino e vero.
L’assemblea popolare, di solito sa giudicare la differenza che passa tra un democratico, cioè tra un cittadino compiacente e leggero, e uno coerente, austero e dignitoso.
In amicizia se non trovi, come si dice, un cuore aperto, se non ti presenti tu stesso a cuore aperto, non puoi credere in nulla di certo, non sei sicuro di nulla, neppure di amare ed essere amato, dal momento che ignori quanta sincerità vi sia in quei sentimenti.
Perchè un’adulazione sfacciata non c’è chi non la scopra, ma dall’adulatore astuto e subdolo bisogna guardarsi attentamente, perchè non riesca ad insinuarsi.
E neppure è proprio facile scoprirlo, perchè spesso adula mentre contraddice, lusinga fingendo di litigare e alla fine si arrende e si da per vinto, perchè l’amico ingannato creda di aver visto più lontano.
Non c’è cosa più vergognosa dell’essere ingannato, e bisogna stare attenti.
Mi hai raggirato, oggi, mi hai ingannato peggio di tutti quei vecchi scemi da commedia!
Perchè anche nelle commedie il personaggio più stupido è quello dei vecchi malaccorti e creduloni.
E’ la virtù che concilia l’amicizia e la fa durare.
In essa sta la perfetta armonia, in essa la stabilità e la costanza.
E’ la virtù che quando si è mostrata in tutto il suo splendore, quando ha individuato e riconosciuto in un’altra persona la sua stessa luce, gli si avvicina e la accoglie a sua volta.
Da questo incontro divampa l’amore, o l’amicizia, se preferisci, perchè la ragione etimologica delle due voci sta nell’ “amare”; e amare non è altro che avere cara la persona cui si vuol bene, ma senza interesse, senza secondi fini.
Questo avevo da dirvi sull’amicizia.
E la virtù, senza di che essa non puo’ esistere, io vi esorto a porla tanto in alto da convincervi che, eccettuata lei, non v’è cosa più bella dell’amicizia.
La delusione di un’amicizia virtuale
fa soffrire come la delusione di un’amicizia reale,
con la differenza che quella reale puoi anche cercarla
e avere una spiegazione,
ma con quella virtuale ti resta l’amarezza
che va a colpire la parte più sublime dell’essere umano,
che è quella dell’anima.
Qui, per amicizia virtuale non s’intende qualcosa che non esiste o che è finzione, ma al contrario si percepisce bene a livello più intimo, superiore, spirituale, è libera e gratuita. Più che con la mente si sente con il cuore.
Per amicizia reale s’intende quella che si correda anche dell’aspetto più fisico, materiale della persona, spesso condizionata da vari fattori.
Quella frase l’ho estrapolata da una discussione in un blog tra miei coetanei d’età e si riferiva all’esperienza comune nell’aver conosciuto tramite il web un modo molto intenso e profondo di vivere le amicizie, ma anche purtroppo la facilità con cui altre si dileguano dimostrandosi totalmente inventate e false.
Ho letto con molto interesse i commenti e ho condiviso molte opinioni e sensazioni. Le nostre generazioni hanno sempre vissuto con un certo tabù i sentimenti e la loro esternazione, ne consegue che l’uso di determinati vocaboli o concetti si carica di un significato profondo e specifico, cosa che invece attualmente si tramuta in un abuso che non sempre corrisponde a un reale sentimento.
Ho trovato un’altra frase che si inserisce ad hoc nel discorso:
La comunicazione multimediale mette in mutuo contatto molti uomini di tutto il mondo.
Essa tuttavia non crea ciò che è essenziale per la comunicazione fra gli uomini: l’impegno reciproco.
Christoph Schönborn
Amicizia è lealtà, è prendersi un impegno, esserci sempre sia nel bene che nel male e proprio qui nel web ci vuole un nanosecondo a sparire ingannando le persone o a far credere che dietro alla tastiera ci sia una persona meravigliosa…
È naturale poi che ci siano delle incomprensioni come in tutti i rapporti umani e l’unico modo per superarle è discutere, esternare il proprio pensiero, purchè lo scopo finale sia quello di far crescere l’amicizia. Se invece si riduce a chi ha ragione e chi torto si cade solo in un rapporto sterile destinato a fallire.
Mi chiedo spesso quali aspettative abbiamo nei confronti di un’amicizia, in quale modo ci poniamo in essa: per sconfiggere la solitudine? Per condividere passioni? Per sentirci importanti per qualcuno? Per trovare un aiuto? Per avere un seguito che rinforzi la propria autostima?
Personalmente credo che l’amicizia deve essere prima di tutto il piacere di stare insieme, di condividere senza il timore di venire giudicati e senza pretendere nulla in cambio.
Leda
Ci sono persone su cui possiamo sempre contare nel momento del bisogno, altre su cui, invece, credevamo di poter contare.
A volte ci si può trovare in disaccordo,
si discute e si arriva anche a litigare…
ma sempre con garbo,
e pian piano si arriva
a dipanare la matassa.
Quando c’è la volontà
di capire e di comprendere,
alla fine l’amicizia si rafforza,
diviene un po’ più forte
un po’ più importante
un po’ più profonda
ma sempre leale e sincera,
quando non ci si finge
di essere quelli che non siamo,
pur di compiacere l’altro.
©zzileda
