Foto personale
Passeggiata mattutina,
quando ancora tutti dormono.
Immenso paesaggio lunare
sfumato in una foschia autunnale.
Nel riflettersi delle parole
scritte e lette qualche tempo fa…
ANEDDOTO
Una giovane coppia di sposi novelli andó ad abitare in una zona molto tranquilla della città. Una mattina, mentre bevevano il caffé, la moglie si accorse, guardando attraverso la finestra, che una vicina stendeva il bucato sullo stendibiancheria.
«Guarda che sporche le lenzuola di quella vicina! Forse ha bisogno di un altro tipo di detersivo… Magari un giorno le farò vedere come si lavano le lenzuola!»
Il marito guardò e rimase zitto.
La stessa scena e lo stesso commento si ripeterono varie volte, mentre la vicina stendeva il suo bucato al sole e al vento.
Dopo un mese, la donna si meravigliò nel vedere che la vicina stendeva le sue lenzuola pulitissime, e disse al marito:
«Guarda, la nostra vicina ha imparato a fare il bucato! Chi le avrà fatto vedere come si fa?»
Il marito le rispose:
«Nessuno le ha fatto vedere; semplicemente questa mattina, io mi sono alzato più presto e, mentre tu ti truccavi, ho pulito i vetri della nostra finestra!
Giudicare gli altri è facile. Non altrettanto facile è giudicare se stessi.
Giudicare è una forte tentazione a cui bisogna imparare a resistere, perchè ciò in qualche modo determina sempre delle conseguenze, più o meno gravi, che magari chi riceve questo tipo di attenzione proprio non si meritava.
Certo può capitare di fraintendere una persona, un discorso, il significato di una frase, ma è importante che una volta consapevoli di ciò, si cerchi di rimediare nel miglior modo possibile e soprattutto non perseverare nell’errore.
Spesso sono i pre-giudizi a guidarci, ma per conoscere una persona bisogna prendersi il tempo necessario, guardarla e considerarla da più punti di vista perchè dietro quella persona c’è una vita, una realtà e un passato che determina il suo modo di essere.
Ci sono persone con cui si ha un feeling immediato, altre con cui un’intesa è possibile dopo un determinato tempo, altri con cui proprio non si riesce a interagire. Pazienza. Non per forza di cose si deve piacere a tutti.
“Il mondo è bello perchè è vario”
Succede che chi non corrisponde a un determinato modello, chi è diverso, inquieti e si ha bisogno di esorcizzarlo, renderlo innocuo: giudicandolo gli si dà un senso, così non farà più paura.
È un modo poco razionale di agire, ma molto rassicurante. A volte ci si accontenta di tenerlo a distanza, altre volte si va oltre e si vuole distruggerlo, come purtroppo vediamo quando qualcuno viene messo alla gogna, specie per le persone pubbliche quando diventano vittime di pregiudizi o peggio, persone sgradite da eliminare.
È molto importante rendersi conto che quando si è abituati a giudicare affrettatamente e superficialmente si può diventare strumento in mano altrui.
Così si fa cadere quel determinato politico, o si emargina quel cantante, quell’attore scomodo o si crea una situazione voluta per far pensare la gente in un determinato modo per ottenere un determinato risultato.
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Mio figlio quando parlo così, dice che sembro una complottista. In realtà quello di cui parlo è una strategia, una manipolazione che è stata usata molto nel passato, nei nostri libri di scuola, alla TV, dai giornali… e ancora si sta usando, e parecchio.
Il problema pare sia che molti non se n’accorgano nemmeno!
È importante imparare a pensare con la propria testa, cercare di essere obiettivi, il più possibile, poi humano errare est. Chi è che non sbaglia mai? —> soltanto chi non fa niente!
Il complottismo ahimè, che sembra essere una patacca del nostro tempo, è un’altra cosa: è partire da un qualcosa che si sa, farà colpo sulla gente e drammatizzarlo in modo tale da toccare le corde emotive delle persone così da motivarle a comportarsi istintivamente in un determinato modo. Un comportamento che definirei: criminale.
Personalmente consiglierei di rimanere aperti agli altri, con delle riserve che via via, man mano che ci si conosce si dissolveranno da sole, in caso contrario meglio così.
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Credo sia necessario fare una distinzione tra: impressione e giudizio.
L’impressione è una sensazione come si usa dire “a pelle”, istintiva, positiva o negativa che sia, nei confronti di una persona che non si conosce. È un sistema di difesa che ci preserva da brutte sorprese e delusioni, o al contrario ci dà come un “via libera” a fidarci di quella persona e abbassare quindi le difese. Se ci fermiamo a questo diventa un’opinione superficiale.
Un giudizio invece presuppone un’idea che si è elaborato, con cui ci si è confrontati e in conseguenza della quale si prende una posizione che diventa una critica.
Se “leggo” la persona staccata dal suo contesto ne ho una visione limitata e limitante, che me la fa vedere solo attraverso i miei occhi, pertanto non potrà essere un’opinione obiettiva, ma solo personale.
Se al contrario osservo e considero le varie sfaccettature a cui quella persona in qualche modo è collegata (quello che dice e, soprattutto quello che fa, come si pone nei confronti degli altri, quello che gli altri dicono di lei, il suo passato, le sue idee, i suoi obiettivi…) allora sono in grado di farmi un giudizio. Questo come si vede richiede una conoscenza.
È bene che il giudizio rimanga sospeso, in ogni caso, perchè ci si può anche ricredere e magari aver pensato che una persona era splendida e affabile, e invece accorgersi che aveva solo una maschera. Capita anche questo.
Parlando più in generale, chi tende per abitudine a giudicare non obiettivamente è una persona che va presa con le pinze, e si riconosce perchè spesso cerca di convincere gli altri, cerca condizionare il loro comportamento, o per sentirsi apposto, o mosso dall’invidia o gelosia, o per scopi non del tutto innocenti.
Queste persone creano un’energia negativa che spesso evolve in persecuzione, le persone vengono etichettate, offese, condannate; mi viene in mente il film “La lettera scarlatta” in cui la protagonista viene giudicata da persone presuntuose e piene di pregiudizi che la portano a grandi sofferenze. Come se loro fossero stati migliori…!
O è quanto succede nei casi di bullismo, di atti aggressivi verso chi è diverso.
Leda
Non guardarmi così compiaciuto
e non dirmi che sto diventando cattivo
Chi sei tu per giudicare me
e la vita che vivo?
So che non sono perfetto
e non affermo di esserlo
Quindi prima di puntare il dito
assicurati che le tue mani siano pulite
Non giudicare,
prima giudica te stesso!
Non giudicare,
se non sei pronto per il giudizio! Oh-Oh-Oh!
La strada della vita è accidentata
e potresti anche inciampare
Così mentre tu parli di me
qualcun altro ti sta giudicando
Non giudicare
prima giudica te stesso
Non giudicare
Se non sei pronto per il giudizio!
Judge Not – Bob Marley (1978)