Una strada ingombra di robe vecchie, di ricordi del passato, abbandonati lì, il vento che spazza via, e le note di “Always with me, always with you” che si accompagnano a una donna che danza.
Sensibile ai valori della famiglia, si racconta che Joe Satriani abbia dedicato questo ed altri brani alla moglie Rubina, con cui è sposato da oltre vent’anni.
Il brano prettamente strumentale fa parte dell’album Surfing with the Alien, il secondo di Joe Satriani, pubblicato nell’ottobre del 1987.
Il titolo e la copertina dell’album si richiamano a Silver Surfer, un personaggio dei fumetti della Marvel Comics creato nel 1966, il cui vero nome è Norrin Radd.
Dotato di superpoteri e di un’epidermide argentea che rende il suo corpo quasi invulnerabile, Silver Surfer ha la capacità di viaggiare a incredibile velocità negli spazi siderali con l’ausilio di un’inusuale tavola da surf.
Nel 2007 per celebrare il ventesimo anniversario dell’album, Ibanez, la casa produttrice giapponese di chitarre che Satriani predilige usare nelle sue esibizioni dal vivo, ha prodotto un’edizione limitata della chitarra JS con la copertina dell’album in rilievo sul corpo.
In studio, oltre alle Ibanez, Joe usa svariate chitarre appartenenti alla sua grande collezione vintage, soprattutto Fender e Gibson d’annata.
Joseph “Joe” Satriani nasce nel ’56 a Westbury, una città presso New York ha origini italiane (i nonni paterni erano di Piacenza e di Bobbio, quelli materni di Bari). All’età di 14 anni contagiato dal talento di Jimi Hendrix, inizia a suonare lo strumento che lo renderà celebre: la chitarra.
All’inizio della sua carriera lavora come insegnante di chitarra, molti dei suoi ex allievi hanno raggiunto la fama, come Steve Vai, Kirk Hammett dei Metallica, David Bryson dei Counting Crows, Larry LaLonde dei Primus e Alex Skolnick dei Testament.
Nel 1986 esce con il primo album “Not Of This Eart” inizialmente autofinanziato, ma grazie al suo ex alunno Steve Vai, Satriani trova un accordo con la Relativity Records che produce anche “Surfing with the Alien” album con cui arriva anche il successo.
Chiamato da Mick Jagger nel 1988, Satriani compie il suo primo tour, un’esperienza molto importante per lui, e produce nuovi album tra cui “The Extremist” nel 1992, a tutt’oggi il più apprezzato dalla critica.
Nel 1994 è in tour con i Deep Purple e l’anno successivo pubblica “Joe Satriani”, un album dal suono maggiormente blues che si distacca dai suoi precedenti lavori, mentre nette influenze di musica elettronica caratterizzano l’album “Engines of Creation” del 2000. Come dirà lo stesso Satriani, “non si può non considerare la musica dei Prodigy”.
Dal 1996 avvia il progetto G3, un tour in cui con Satriani si esibiscono Steve Vai e Eric Johnson, a cui in seguito si aggiungono altri virtuosi della chitarra. Il concerto consiste, in genere, in una prima parte in cui ogni chitarrista propone pezzi propri, seguita da una jam in cui i tre danno libero sfogo alla propria verve improvvisando su pezzi molto famosi. Durante la sua carriera Satriani ha collaborato con moltissimi altri artisti.
Nel 2009 insieme a Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers, Sammy Hagar e Michael Anthony dei Van Halen fonda il gruppo Chickenfoot pubblicando nello stesso anno il proprio album di debutto in Europa per l’etichetta earMusic (gruppo edel).
“Lo stile di Joe Satriani è del tutto particolare e personale: è una tensione musicale positiva, che emerge anche dalle melodie più introspettive. Una musica dal colore brillante anche nei passaggi più ruvidi, per giunta da parte di un artista continuamente alla ricerca dell’innovazione e sempre caratterizzato dall’originalità.
Considerato un virtuoso della chitarra, nelle sue opere non si può fare a meno di notare l’inclinazione alla sperimentazione, accompagnata sempre da una precisione e professionalità tecnica nell’esecuzione, mentre nelle sue esibizioni live la fedeltà al brano originale passa in secondo piano rispetto al feeling”.
di Falconer
