La saggezza di re Salomone

Un giorno andarono dal re due prostitute e si presentarono innanzi a lui.
Una delle due disse: «Ascoltami, signore! Io e questa donna abitiamo nella stessa casa; io ho partorito mentre essa sola era in casa. Tre giorni dopo il mio parto, anche questa donna ha partorito; noi stiamo insieme e non c’è nessun estraneo in casa fuori di noi due.
Il figlio di questa donna è morto durante la notte, perché essa gli si era coricata sopra. Essa si è alzata nel cuore della notte, ha preso il mio figlio dal mio fianco – la tua schiava dormiva – e se lo è messo in seno e sul mio seno ha messo il figlio morto. Al mattino mi sono alzata per allattare mio figlio, ma ecco, era morto. L’ho osservato bene; ecco, non era il figlio che avevo partorito io».
L’altra donna disse: «Non è vero! Mio figlio è quello vivo, il tuo è quello morto». E quella, al contrario, diceva: «Non è vero! Quello morto è tuo figlio, il mio è quello vivo». Discutevano così alla presenza del re. Egli disse: «Costei dice: Mio figlio è quello vivo, il tuo è quello morto e quella dice: Non è vero! Tuo figlio è quello morto e il mio è quello vivo».
Allora il re ordinò: «Prendetemi una spada!». Portarono una spada alla presenza del re.
Quindi il re aggiunse: «Tagliate in due il figlio vivo e datene una metà all’una e una metà all’altra».
La madre del bimbo vivo si rivolse al re, poiché le sue viscere si erano commosse per il suo figlio, e disse: «Signore, date a lei il bambino vivo; non uccidetelo affatto!». L’altra disse: «Non sia né mio né tuo; dividetelo in due!».
Presa la parola, il re disse: «Date alla prima il bambino vivo; non uccidetelo. Quella è sua madre».
Tutti gli Israeliti seppero della sentenza pronunziata dal re e concepirono rispetto per il re, perché avevano constatato che la saggezza di Dio era in lui per render giustizia.

Il racconto è tratto dalla Bibbia – Primo libro dei Re (1RE 3,16-28)

La fama di Salomone era grande quanto la sua saggezza. La gente veniva da tutte le parti per consultarlo, aveva la capacità di saper distinguere il bene dal male, permettendo il trionfo della verità sulla menzogna.

Salomone fu il terzo Re di Israele ed il suo regno durò dal 970 al 930 a.C., circa, e fu l’ultimo dei Re del regno unificato di Giuda e Israele, dopo di lui i suoi eredi si divisero le terre.
Figlio di Davide e di Betsabea, è ritenuto l’uomo più saggio e più colto del suo tempo.
Seppe organizzare in maniera efficiente l’amministrazione del suo regno, curò i commerci e le relazioni diplomatiche in modo da accumulare grande fama e ricchezza.
La fama del re raggiunse il massimo quando fece costruire il magnifico Tempio di Gerusalemme destinato a custodire l’Arca dell’Alleanza, simbolo del patto tra Dio e l’Uomo.


Foto di vargazs da Pixabay

Riflessioni: In quanto madre, ho condiviso spesso questo racconto con i miei figli, fin da piccoli, attraverso libri e film, e mi è venuto naturale farne una lettura proiettata sull’attuale situazione sociale che stiamo vivendo.
Con le due madri nel racconto si contrappongono due tipi di amore:
l’amore egoista, quello che considera l’altro un oggetto di amore fine a se stesso, che non si prende cura dell’altro; si vuol possederlo a tal punto da decretarne la sua distruzione.
L’amore come dono, quello che rispetta e considera l’altro un soggetto d’amore di cui prendersi cura, la reciprocità nel crescere insieme, capace anche di rinunciarvi per il bene stesso dell’altro.
Due tipi di amore che rispecchiano la nostra società in cui sembra prevalere la prima forma rispetto alla seconda, proprio perchè siamo più concentrati a possedere cose e persone che non a viverle amandole veramente.

La saggezza di re Salomone, che adotta acuti stratagemmi per conoscere e capire la verità, che rappresenta la giustizia e fà da garante al popolo.
È bello poter pensare a queste figure come punto di riferimento in una società, aver fiducia verso chi farà tutto il possibile per essere nel giusto in nome della collettività.
Sapere che c’è chi si prende cura della felicità di un popolo nell’ottica di un progresso mirato a rendere il mondo migliore, che si dota di stratagemmi per riuscire a garantire la verità e la trasparenza, la cultura e la corretta informazione, ad onta di chi opta per un amore egoistico nel possedere il potere fine a se stesso e nel rendersi complice di una degenerazione sociale che produce infelicità.

Leda

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