“IMMATURI” DI PAOLO GENOVESE
Lo spiedo della maturità
Dalla recensione di Ilaria Falcone
19 gennaio 2011
Gli esami potranno anche non finire mai, ma nulla in confronto a quello di maturità, che ci perseguiterà per sempre. Sognare di stare ancora seduti in quel banco, di fronte ad una Commissione sadica e ad un foglio protocollo che ci sbeffeggia, ecco: Paolo Genovese, con “Immaturi”, tramuta in realtà questo sogno horror. A distanza di vent’anni un gruppo di compagni di scuola deve sostenere di nuovo l’esame di maturità.
Per una mancanza di requisiti del Presidente di Commissione di allora, il Ministero della Pubblica Istruzione ha annullato il loro esame. Quindi, dovranno sostenerlo nuovamente, pena l’annullamento di tutti i titoli successivamente conseguiti.
Dal giorno degli esiti, questo gruppo di ex compagni di scuola si è sciolto per un aspro dissapore. L’annullamento di quell’esame li fa rincontrare. Ora, hanno circa trentotto anni, ma il titolo di questo film, Immaturi, non si riferisce solo a un gioco di parole. Come ci ha spiegato il regista “Immaturi è un film sulla difficoltà di crescere, si badi bene sulla difficoltà non sulla pigrizia. È un film che vuole raccontare tante immaturità diverse”.
Immaturi non offre nulla di eccezionale dal punto di vista della sceneggiatura, che ogni tanto scricchiola. Ad un’analisi puntigliosa si possono intravedere alcune situazioni già viste nelle commedie italiane di Brizzi, di Muccino, nei film di Moccia, fino ad arrivare a una commedia francese di qualche anno fa, Tanguy di Chatiliez. Ma la scrittura ha polso, la commedia regge tutti i suoi centootto minuti. Un ottimo colpo per Genovese, ancora fresco dei brillanti risultati al botteghino del suo film La banda dei Babbi Natale.
La capacità saliente del regista, in Immaturi, è stata quella di saper dirigere gli attori, evidenziando il carisma dei loro personaggi. Genovese ha giocato anche d’intuito, arricchendo il carico emotivo portato in scena, da questi ex compagni di banco, con una leggerezza malinconica, a volte spaccona, ma sempre in tono con la commedia narrata. Non è la commedia dell’anno, non vuole essere chissà quale metafora o esprimere una qualche denuncia sociale. Immaturi è semplicemente una commedia divertente, ben scritta e interpretata con apprezzabile cadenza interpretativa.
Come diceva il regista, Immaturi si riferisce anche a uno status: la difficoltà di crescere, il rifugio di chi si nasconde dietro la voglia di essere ancora ragazzi, eterni ragazzi, che, per distrazione, non si rendono conto che gli anni passano. Ecco così che Lorenzo (Ricky Memphis), agente immobiliare “mammone”, vive ancora in casa dei genitori (Giovanna Ralli e Maurizio Mattioli). Luisa (Barbora Bobulova), manager in carriera, indaffarata, distratta, è separata dal marito e ha una figlia di 9 anni, Penelope, che a volte sembra più matura di lei. Giorgio (Raoul Bova), è uno psichiatra infantile che, dalla sua appagante vita, cade in profonda crisi quando la sua compagna Marta (Luisa Ranieri), di cui è innamoratissimo, gli comunica che aspetta un bambino.
Francesca (Ambra Angiolini) è una chef di successo; sesso dipendente da anni, frequenta un gruppo di recupero, tutto procede per il meglio fino a quando il figlio (Alessandro Tiberi) del titolare del ristorante dove lei lavora, inizia a corteggiarla. Piero (Luca Bizzarri) è single, fa il deejay di un programma radiofonico notturno; a lui si deve l’elaborazione della teoria che un uomo sposato faccia maggiormente colpo sulle donne. Così si finge sposato per rimorchiare. Virgilio (Paolo Kessisoglu), è sposato e con diverse amanti al suo seguito, e non intende smettere di divertirsi. Questi ex amici si ritrovano sui carboni ardenti, scoppiettanti sullo spiedo della maturità, intorno a i tomi di greco e italiano per studiare insieme. Ma anche per riacciuffare il filo del discorso, e dei legami, perso vent’anni prima.
Commento: in genere non mi piace questa tipologia di film, ma mi hanno detto che non era il solito film banale della rimpatriata. Per cui l’ho visto e devo dire che l’ho trovato piacevole, molto scorrevole, ironico e divertente, mai noioso e mai banale. Mi son fatta anche quattro sane risate. Rispecchia fedelmente l’epoca in cui viviamo, ogni personaggio rappresenta una realtà a sè pur essendo tutti della stessa generazione, a differenza degli stereotipi sociali di un tempo in cui un 30-40enne aveva delle precise responsabilità e un preciso ruolo sociale, dove esistevano pure le situazioni del film, ma erano l’eccezione, riguardavano un esiguo numero di persone, mentre oggigiorno è la prassi.
Leda
Immaturi
di Paolo Genovese
Italia, 2010
Genere: Commedia
Produzione: Medusa Film
Distribuzione: Medusa
Cos’è la filosofia?
È sapere che questo momento non lo rivivrai mai più
Lorenzo (Ricky Memphis)
Non è importante dove arrivi ma quello che provi mentre vai
Luisa (Barbora Bobulova)
Lorenzo: Io prima in discoteca te volevo bacià..
Luisa: E perché non l’hai fatto?
Lorenzo: Aspettavo i lenti
Scelgo sempre donne brutte
così quando finisce non soffro!
Lorenzo (Ricky Memphis)
L’amore è un castigo. Ci punisce
per non essere rimasti a casa con mamma e papà!
Lorenzo (Ricky Memphis)
Sono 104 giorni che non faccio sesso.
Però ieri ho fatto l’amore.
Francesca (Ambra Angiolini)
Immaturi – Alex Britti (2011)