27 November 2015
Tutto ebbe inizio con un “grazie” non sapendo bene per cosa, e un “voglio fare qualcosa per te” che arrivò chissà da dove, da chi, forse è stato solo un abbaglio o frutto di un fraintendimento, una frase messa lì, raccolta chissà da dove, un discorso rivolto a qualcun altro, non so, non saprei…
Non sai mai quello che ti capita,
la vita è come una scatola di cioccolatini (cit.)
Il primo errore è stato cercare di capire.
La curiosità l’ha fatta da padrona, così sbattendo il muso un po’ di qua e un po’ di là arrivi a collezionare un bel po’ di figuracce, si diventa anche indiscreti; probabilissimo che si sia pensato, da entrambe le parti, “sarà forse un troll?”, andavano parecchio di moda qualche anno fa, alcuni si credevano pure dei veri miti;
oppure “è qualcuno che spamma!” che cerca di intruffolarsi in ogni dove solo per farsi pubblicità. Ancora c’è chi lo fa. Cosa di cattivo gusto peraltro, e che fa danno, perchè creando un precedente dà origine a una serie di pregiudizi e quando qualcuno vorrebbe segnalare qualcosa di veramente interessante per contribuire a una discussione, se non è tra amici, tra persone che si conoscono, viene subito scambiato per uno spam: “ecco, il solito che posta un link per autocelebrarsi”.
Che in internet ci siano molti pregiudizi è un dato di fatto, come non sapere mai chi c’è veramente dietro a un nickname, non puoi avere la certezza che chi è alla tastiera sia proprio chi afferma di essere.
Occorre onestà e lealtà perchè internet sia e rimanga un “dono di Dio”, soprattutto se si tratta di social, quel tam tam che diffonde e allarga la conoscenza in un modo incredibile. Un sapere che in certi casi dà fastidio, e proprio a chi di quell’onestà e quella lealtà deficita un bel po’ e vorrebbe bloccare la verità, spesso mascherandola di bugie, di sensazionali titoli, di miracolosi antidoti, prendendo in giro i propri simili, senza rispetto, trattandoli come se fossero dei cretini.
Il secondo errore è stato sentirsi in dovere
…di farsi conoscere, di giustificare la propria presenza. Ma nei confronti di chi? Per quale motivo? Internet è di tutti, Internet non ha padroni, finora.
Senza poter ben capire, il tutto si è tradotto nell’aprire non uno, ma bensì tre blog, per dare un certo ordine ai numerosi interessi. Probabile che diventeranno solo due (invece è diventato un unico blog). Prima ero abituata al forum dove si scrive in tanti, passare a un blog necessita un attimo di discernimento, e non sapendo bene come fare si va per tentativi, imparando mano a mano come agire. Peraltro pure in un blog si può scrivere in più persone, ma ci vuole il giusto input, che non è arrivato, o per meglio dire non c’era il giusto stato d’animo.
Il terzo errore è stato il troppo coinvolgimento
...per di più non sapendo bene in che cosa. “È proprio da idioti” si dirà qualcuno, ma così è andata, tanto che ciò ha generato non poche conseguenze, piuttosto “pesanti”, e un’altalena di stati d’animo più provocati dall’esterno che dall’interno.
E poi, in un susseguirsi di sbagli e di errori d’interpretazione, tutto è sfumato. Dovendo dare un significato al tutto, è partito da dentro per uscire all’esterno.
Non sono mancati i tanti “perchè?”, tentando di trovare una risposta nell’apprendere nuove conoscenze, nuovi saperi a cui senza internet probabilmente mai ci sarebbe stata occasione di accostarsi. E ogni cosa ha avuto un senso, si è investita di un nuovo significato.
Un problema son rimaste le persone.
Sembra sussista un qualcosa che sfugge a ogni possibile controllo, si tratta non tanto di imporre qualcosa, ma piuttosto della capacità di alcuni di discernere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, nel decidere se approfittare o rispettare la buona fede altrui, se sfruttare o onorare ciò che è gratuito, privo di altro interesse che non sia quello di contribuire a migliorare un mondo che sembra aver perso per strada ogni ritegno, capace di barattare una vita decente e dignitosa per un momento di gloriosa inutilità.
E così ora è arrivato il momento di capire che cosa voglio io, tanto le spiegazioni qua bisogna scordarsele, si lancia il sasso e si ritira la mano, e si fa comunella, magari sghignazzandosela pure.
Il motivo per cui si può scegliere di rimanere in disparte
…è proprio quello di evitare di attrarre, di incontrare persone senza remore sulla propria strada, che approfittano del fatto che diversamente da loro non hai eretto muri, non porti maschere, non fingi, non racconti bugie su bugie, non prendi in giro ma ti fidi ancora della gente.
Giocare con la vita altrui, con i sentimenti di una persona che manco si conosce, veramente è la cosa più stupida e pericolosa da fare.
Leda
La bella la va al fosso – Pozzetto/Ponzoni/Jannacci (1973)
VADEMECUM
(dal latino vieni con me,
con il significato figurativo ti do una mano)
IL CONCETTO DI SICUREZZA IN INTERNET
La ricerca di un partner o anche di un semplice amico via Internet comporta la necessità di maggiori precauzioni. Nella vita di tutti i giorni ci si lascia, infatti, guidare inconsapevolmente dal proprio istinto per non diventare “vittime” dei truffatori. Ma gli imbroglioni esistono ovunque e nell’anonimità del WWW l’istinto può non sempre funzionare. E’ meglio, quindi, conoscere e seguire alcune specifiche regole:
- evitate di fornire informazioni troppo esplicite se iscritte in qualche social network (facebook, twitter etc.) se non a persone assolutamente sicure. In questo modo la persona sbagliata potrebbe attingere tutta una serie di notizie utili per i propri intenti malsani; proprio riguardo al nuovo fenomeno delle chat e dei social network è abbastanza frequente che dopo brevi conoscenze si passi ad incontri dal vivo. Ricordatevi che sono situazioni a potenziale rischio e valutate con attenzione.
- Evitate atteggiamenti ed abbigliamenti troppo “espliciti” durante il primo incontro. Evitate di far conoscere a troppe persone il fatto di vivere da sole o che siete single.
- Vi consigliamo di essere anche molto cauti con persone che insistono per avere vostre informazioni personali, si tratta di un atteggiamento sospetto!
- Una buona dose di diffidenza è sempre necessaria. Prestare quindi attenzione a comportamenti particolari, a dichiarazioni contraddittorie o a chi preme per incontravi subito.
- Telefonare prima di incontrarsi. Un accorgimento: sfruttate la tecnologia moderna e chiamate sopprimendo l’invio del vostro numero.
- Durante i primi appuntamenti, incontratevi direttamente in un luogo neutro e pubblico di vostra scelta, che raggiungerete con la vostra automobile. Non fatevi venire a prendere a casa o date modo di far vedere il numero della vostra targa.
- Non abbiate timore di tirarvi indietro anche all’ultimo momento se avete una sensazione strana. Informate i vostri amici sull’appuntamento. Soprattutto tra donne non è insolito concordare che l’amica chiami sul cellulare durante il primo appuntamento, magari avendo stabilito prima un codice.
- Se possibile non andare a casa di una persona appena conosciuta.
Estratto da: viveresicuri
INTERNET: UN RISCHIO O UN’OPPORTUNITA’
Conoscere la rete per utilizzarla bene e renderla più sicuro per i nostri figli adolescenti
Gli adolescenti di oggi trascorrono molto del loro tempo a navigare su Internet, passano con disinvoltura dalle chat, ai forum, ai social network (tipo Facebook). I genitori li osservano, spesso con qualche perplessità e apprensione. Sorgono spontanei vecchi e nuovi timori… continua
Talvolta vorrei entrare in una casa a caso, sedermi in cucina e chiedere agli abitanti di che cosa hanno paura, che cosa sperano e se capiscono qualcosa della nostra comune presenza sulla Terra. Mi hanno ammaestrato a sufficienza perché mi trattenga da questo slancio che, tuttavia, mi sembra il più naturale del mondo.
Christian Bobin